Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Ritorno a Krishna

La rivista del movimento Hare Krishna

volume 12 n. 5

settembre-ottobre 2000

Dio è luce. L'illusione è tenebre. Dove c'è Dio non c'è illusione.















Sri Krsna, la Persona Suprema, insieme alla Sua eterna compagna Radha, è la fonte dell'intero mondo materiale e spirituale.

Sri Caitanya Mahaprabhu, la più magnanima incarnazione di Krsna. Egli ha diffuso il canto del mantra Hare Krsna.

I discepoli di Srila Prabhupada diffondono i Santi Nomi di Krsna attraverso la danza e il canto pubblico.



A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

Fondatore Acarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

Srila Prabhupada è arrivato dall'India in Occidente nel 1965, all'età di sessantanove anni, per concretizzare la richiesta del suo maestro spirituale: diffondere la Coscienza di Krishna in tutto il mondo.
In dodici anni ha pubblicato più di sessanta volumi di traduzioni e commenti degli antichi testi vedici, ora distribuiti in tutto il mondo in circa quattrocento milioni di copie.
Viaggiando in Europa, Americhe, Asia, Australia e Africa, Srila Prabhupada ha fondato templi, scuole, centri culturali e comunità agricole.
Ha lasciato questa Terra nel 1977 a Vrndavana, in India, il luogo più caro a Krishna.











La Rivista del Movimento Hare Krishna

RITORNO
A KRISHNA

FONDATA NEL 1944

FONDATORE (sotto la direzione di
Sua Divina Grazia Sri Srimad
Bhaktisiddhanta Sarasvati Prabhupada)
Sua Divina Grazia
A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

DIRETTORE RESPONSABILE:
Alida D'Ambrosio  Ali Krsna devi dasi

AMMINISTRAZIONE:
Nimai Pandita dasa

ABBONAMENTI:
Visnupriya devi dasi

Per informazione sugli abbonamenti contattare la B.B.T. Italia - Ufficio Abbonamenti  strada Bonazza, 12  50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI)  Tel. (055)8076414 - Fax (055)8076630.

PRONUNCIA: La traslitterazione dei termini in sanscrito di questa rivista è stata eseguita secondo il metodo adottato internazionalmente: a si pronuncia a chiusa; â si pronuncia a lunga e aperta; î si pronuncia i lunga; û si pronuncia u lunga; c è sempre dolce; j si pronuncia g dolce; r si pronuncia ri; s si pronuncia sc come in scena; altrettanto s ma più sibilante; h è sempre aspirata. Krsna si pronuncia Krishna (sh è sc dolce); Caitanya si pronuncia Ciaitanya.

NOMI SPIRITUALI: I membri dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna ricevono uno dei nomi di Sri Krsna o di un Suo devoto, seguito da suffisso dasa al maschile e dasi al femminile che significa servitore o servitrice. Per esempio, il nome Krsna dasa significa servitore di Krsna.

© Bhaktivedanta Book Trust  Tutti i diritti riservati

RITORNO A KRSNA  Pubblicazione registrata presso il tribunale di Milano N° 199 del 13/3/1989

Vol. 12 N. 5 - settembre-ottobre 2000

Fotolito: Scriba, FI.

Stampa: Zincografica Fiorentina, Pontassieve, FI.

Sped. in Abb. Post. Comma 20/C
Legge 662/96 Filiale Firenze










SOMMARIO

NELLA CONOSCENZA
DI KRSNA LA LIBERAZIONE
Una lezione di Srila Prabhupada

I NOMI E LE FORME DELLA VERITA' ASSOLUTA
di Pranada Devi Dasi

SRIMAD BHAGAVATAM
Alle radici della gioia e del dolore

I DIALOGHI DI SRILA PRABHUPADA
"Il Nostro Krsna è amore"

CON LE MIE FIGLIE A VRNDAVANA
di Kalakantha Dasa

IL MERAVIGLIOSO KRSNA
di Satsvarupa Dasa Goswami

CALENDARIO VAISNAVA
Festività, Ricorrenze, Celebrazioni

FESTA DELLA DOMENICA















Lezione del fondatore

Nella conoscenza di
Krsna la liberazione

Il Signore Krsna ci insegna come vederLo in ogni momento
e così porre fine alla nostra esistenza materiale.

Una lezione tenuta a Bombay in India, il primo aprile 1971
da Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada,
FondatoreAcarya dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krsna.

_O conquistatore delle ricchezze, non esiste verità superiore a Me. Tutto su Me riposa come perle su un filo." (Bhagavadgita 7.7)

Krsna è presente ovunque, perché tutto riposa sulle Sue energie. In una grande fabbrica il proprietario può essere lontano dalla fabbrica, ma ogni operaio sa: "Questa fabbrica appartiene al tal dei tali." Com'è possibile per l'operaio di una fabbrica essere sempre consapevole di chi è il proprietario, così è possibile per ognuno diventare cosciente di Krsna qualunque sia la sua attività.
E' questa la filosofia che stiamo predicando in tutto il mondo. Questa è la filosofia della Bhagavadgita.
Il Signore Krsna dice, mam anusmara yudhya ca: _Pensa a Me e combatti." Questo mondo è così fatto che tutti devono lavorare. Senza attività nessuno può nemmeno tenere l'anima attaccata al corpo. Non possiamo evitare di agire, ma istante per istante possiamo ricordare Krsna. Questo dipende solo dalla pratica e da una comprensione pura.
Qui Krsna dice: _Non c'è nessuno più grande di Me." Questo è l'insegnamento di tutte le antiche scritture vediche. La stessa cosa è confermata nello SrimadBhagavatam dall'affermazione krsnas tu bhagavan svayam: _Krsna è la Suprema Personalità di Dio."
Questa affermazione si trova alla fine di un elenco di incarnazioni di Dio. L'elenco contiene il nome del Signore Buddha: buddho namanjanasutah kikatesu bhavisyati. Il Signore Buddha è citato come una futura incarnazione. Bhavisyati significa _apparirà" e kikatesu significa _nella provincia di Gaya."
Lo SrimadBhagavatam è stato composto cinquemila anni fa e il Signore Buddha è apparso 2600 anni fa. Perciò è detto bhavisyati: _Egli apparirà." I compilatori degli sastra, scritture vediche, non erano persone comuni. Qui nelle bhagavadgita, per esempio, è Krsna che parla. Egli non è una persona comune. Nessuno s'interesserebbe alla Bhagavadgita se fosse stata scritta da una persona comune. Essa fu enunciata dalla Suprema Personalità di Dio e fu messa per scritto dalla Sua incarnazione Vyasadeva. E' perciò letteratura trascendentale.
La letteratura ordinaria non può essere perfetta perché gli autori sono soggetti alle quattro imperfezioni proprie di tutte le anime condizionate: brahmapramadakaranapatava-vipralipsa. Brahma significa "commettere errori." Pramada significa "illusione," vipralipsa significa "tendenza ad ingannare" e karanapatava significa "imperfezione dei sensi." Gli sastra sono al di sopra di queste imperfezioni.
Cinquemila anni fa gli sastra hanno predetto l'apparizione del Signore Buddha. Analogamente c'è una predizione che riguarda l'avatara Kalki che apparirà fra 427.000 anni. Il nome dell'avatara Kalki, il nome di suo padre e dove apparirà - c'è tutto. Questo è lo standard degli sastra.
Noi dobbiamo comprendere Krsna attraverso gli sastra. Krsna dice di Se stesso, mattah parataram nanyat kincid asti dhananjaya: "Non c'è nessuno più grande di Me." E quando Arjuna ebbe compreso la Bhagavad-gita, anch'egli accettò Krsna come tale. Param brahma param dhama pavitram paramam bhavan: "Tu sei il Parabrahman..."



ESPANSIONI DI KRSNA

Krsna è Parabrahman. Noi tutti siamo brahman, spirito, perché parti del Parabrahman, lo spirito supremo, ma non siamo Parabrahman. Noi siamo brahman subordinato. Eko bahunam yo vidadhati kaman. Siamo sostenuti da Krsna, Dio. Dio è uno ed i brahman dipendenti o esseri viventi sono innumerevoli. Nessuno può contare quanti siano gli esseri viventi, ma Dio è uno solo.
Dall'antica letteratura impariamo krsnas tu bhagavan svayam: "Krsna è la Suprema Personalità di Dio."
Vi sono molte incarnazioni ed espansioni di Krsna. Alcune espansioni sono espansioni personali dirette (svamsa), come Rama, Nrsimhadeva, Varaha. Ve ne sono molte in questa categoria. Ramadimurtisu kalemiyamena tisthan. Krsna esiste e Si espande in varie forme. Ci sono differenti tipi di incarnazione o avatara - saktyavesaavatara, gunaavatara, manvantaraavatara, yugaavatara. Lo SrimadBhagavatam afferma che le incarnazioni del Signore sono così numerose che non si possono contare. Se ti siedi sulla riva di un fiume, non riesci a tenere il conto di quante onde passano. Nello stesso modo non si possono contare quante siano le incarnazioni che emanano da Sri Krsna. Krsna è al di sopra di tutto. Qui Krsna stesso lo afferma ed è confermato dai saggi e dalle autorità che ci hanno preceduto. In passato è stato affermato da grandi saggi come Narada Muni, Vyasadeva, Asita e Devala e nell'era moderna da Sankaracarya, Madhavacarya, Ramanujacarya, Visnusvami e da molti altri acarya o autorità spirituali. Ognuno di essi accetta Krsna come la Suprema Personalità di Dio. Perciò come possiamo negarlo? Dobbiamo farci guidare dagli acarya.
Acaryavan puruso veda: "Colui che segue i princìpi degli acarya conosce le cose come sono realmente." Questo è l'insegnamento.
Nella Bhagavad-gita troviamo la parola acaryopasanam, che significa che noi dobbiamo seguire le orme degli acarya, perché essi possono darci la giusta direzione. E chi non segue gli acarya e si crea una sua invenzione mentale non sarà accettato. Ci sono molti commentari sulla Bhagavad-gita, ma non tutti accettano le indicazioni degli acarya. Si deve accettare la Bhagavad-gita così com'è, sotto la direzione degli acarya. Essi non introducono alcuna modifica. Essi spiegano come Krsna sia il più grande e non commentano in modi diversi sviandovi col dire che Krsna è una persona comune.
Da Krsna la prima espansione è Baladeva, che appartiene alla categoria degli svayamprakasa. Da Baladeva si espande il caturvyuha: Vasudeva, Sankarsana, Pradyumna e Aniruddha. Da Sankarsana si espande Narayana. Da Narayana si espande un altro catur-vyuha e dal Sankarsana di questo emana il primo purusaavatara: Maha-Visnu. Da MahaVisnu emana Garbhodakasayi Visnu e da Garbhodakasayi Visnu viene Ksirodakasayi Visnu che è situato nel cuore di ogni essere: Isvarah sarvabhutanam hrddese 'rjuna tisthati.
Krsna si espande in così tanti modi - per espansione personale, per espansione della Sua energia, per espansione di Sue parti distinte. Noi esseri viventi siamo parti distinte vibhinnamsa. Anche noi siamo espansioni di Krsna. Egli si espande in così tanti modi. Egli ha anche diversi tipi di energia o sakti: tatasthasakti, citsakti, antarangasakti, bahirangasakti. Dobbiamo comprendere Krsna attraverso queste categorie. Se noi studiamo la letteratura vedica con grande scrupolo, arriveremo alla conclusione che Krsna è la Suprema Personalità di Dio. E se c'è un nome adatto a Dio, questo è perfettamente realizzato nella parola Krsna, "infinitamente attraente." Vi sono diversi significati di Krsna dati dagli acarya, ma soprattutto, Krsna è il vero nome di Dio.



COMPRENDERE KRSNA

Come si può comprendere che Krsna è onnipervadente? Questa istruzione è data da Krsna stesso. Se seguiamo la Sua istruzione su come capirLo, allora naturalmente e sicuramente arriveremo al punto di comprendere Krsna, sebbene Egli sia onnipervadente. Krsna dice: "O figlio di Kunti, Io sono il sapore dell'acqua, la luce del sole e della luna, la sillaba om nei mantra vedici; sono il suono nell'etere e l'abilità nell'uomo." Devi solo provare a comprendere Krsna con la tua esperienza quotidiana. Krsna dice: "Quando bevi l'acqua e ti disseti - quando gusti il buon sapore dell'acqua - Io sono quel sapore." Perciò si può comprendere Krsna ogni giorno tutte le volte che beviamo l'acqua. Perché mai qualcuno dovrebbe dire che non c'è Dio? Prova solo a capire Dio seguendo le indicazioni date da Dio. Allora Lo capirai.
Un dottore ti prescrive una medicina e ti dà le istruzioni: "Bevi questa medicina. Prendine due gocce." Gradualmente capirai che assumendo la medicina, vieni curato e ti sentirai in salute. Allo stesso modo, Krsna ci dà le indicazioni per vederLo. Quando meditiamo sul sapore dell'acqua, meditiamo su Krsna.
Ugualmente Krsna dice prabhasmi sasisuryayoh: "Io sono lo splendore del sole e della luna." Chi non ha visto lo splendore del sole? Se hai visto lo splendore del sole e segui le istruzioni date da Krsna, allora al mattino presto vedrai Krsna. Perché dici: "Non ho visto Krsna, Krsna non è presente davanti a me"? Segui l'insegnamento di Krsna e Lui sarà presente. Egli è presente; per comprenderlo dobbiamo semplicemente purificare i nostri occhi e i nostri sensi. Questo è ciò che è richiesto.
Supponi di avere un amico molto caro. Non appena senti la sua voce al telefono, immediatamente lo vedi. Perché? Perché lo ami. Ugualmente, se sviluppi il tuo sopito amore per Krsna, vedrai Krsna in ogni momento.
Non è affatto difficile vedere Krsna. Perché chiedi: "Mi puoi mostrare Dio?" Perché non Lo stai vedendo? Dio è qui. Krsna afferma: raso 'ham apsu kaunteya prabhasmi sasi-suryayoh. Chi non ha visto lo splendore del sole? Chi non ha visto lo splendore della luna? Si deve soltanto comprendere che quello splendore è il riflesso dell'effulgenza del corpo di Krsna. Come lo splendore della luna è il riflesso dello splendore del sole, così il sole è il riflesso del brahmajyoti. E che cosa è il brahmajyoti? L'effulgenza del corpo di Krsna. Allora perché dici che non hai visto Krsna?
Ci sono molti altri esempi. Krsna ce ne dà alcuni. Se si studia e si medita su di essi, allora gradualmente vedremo Krsna. Egli si rivelerà. Egli sarà presente. Tutto avviene per rivelazione. Non puoi vedere con i tuoi occhi. Se però si seguono le istruzioni e gli insegnamenti, potremo vedere Krsna ogni giorno, continuamente per ventiquattro ore.
Perciò quando si è devoti elevati - mahabhagavata - allora non si vede nient'altro che Krsna. Vedono Krsna dovunque. Il mahabhagavata può trovarsi sulla riva di un grande mare, ma lui non vede il mare; vede Krsna. Vede l'energia di Krsna; in che modo l'energia di Krsna opera per produrre un mare così grande. Egli pensa in questo modo. Questa è meditazione. Dovunque vada; egli pensa soltanto a Krsna. Sthavara-jangama dekhe, na dekhe tara murti. Egli non vede le forme materiali in nessun caso. Sarvatra haya nija istadevasphurti. Dovunque vede Krsna. Questa è chiamata coscienza di Krsna.
Perciò dobbiamo seguire uno sviluppo. In che modo? Questo è il procedimento: sravanadisuddhacitte. Dobbiamo praticare l'ascolto e procedendo nell'ascolto, la sporcizia nei nostri cuori viene eliminata. Il procedimento dell'ascolto è molto piacevole.
"Ascoltare ciò che riguarda Krsna nella letteratura vedica o ascoltarLo direttamente attraverso la Bhagavad-gita, costituisce di per sé un'attività virtuosa. Ed il Signore, Krsna, che abita nel cuore di ognuno, agisce come un amico benevolo purificando il devoto costantemente impegnato nel Suo ascolto."
Semplicemente ascolta ciò che riguarda Krsna. Noi stiamo parlando di Krsna nella Gita. Se cerchi di comprendere Krsna secondo le Sue istruzioni, allora anche Krsna coopererà con te. Quando un insegnante vede che uno studente è molto intelligente e che segue le istruzioni, l'insegnante prende più interesse a quello studente. Ciò è naturale. Se l'insegnante dice: "Mio caro ragazzo, scrivi in questo modo," e il ragazzo segue, allora l'insegnante se ne interessa maggiormente. Allo stesso modo, non appena provi a comprendere Krsna secondo le Sue istruzioni, Krsna, che è dentro di te, ti aiuterà sempre di più. Dadami buddhiyogam tam. Il Signore Krsna dice: "Io gli do un'intelligenza necessaria per capire." Il nostro dovere è seguire le istruzioni di Krsna. Krsna dice: pranavah sarva-vedesu. Omkara o pranava è Krsna. Quando si cantano gli inni vedici e si fa vibrare il suono trascendentale, om, Krsna è presente.



PURIFICARE I SENSI

Allora come potresti evitare Krsna? Devi semplicemente sapere come vederLo. Devi purificare i tuoi occhi. Devi purificare i tuoi orecchi. Devi purificare le tue mani. Devi purificare le tue gambe. Quando i tuoi sensi saranno purificati vedrai Krsna - nient'altro che Krsna - ad ogni istante.
Potrai purificare i tuoi occhi guardando la divinità di Krsna. Krsna è presente davanti a te sotto forma di divinità, conosciuta come arcamurti o arcaavatara. E' stato vestito con cura dai devoti. E' dovere del devoto ornare la forma trascendentale di Krsna con molta cura cosicché migliaia di persone possano venire nel tempio a vedere Krsna. E man mano che vedendoLo i tuoi occhi si purificheranno, allora potrai vedere quanto sia bello Krsna. Quando Caitanya Mahaprabhu entrò nel tempio di Jagannatha, non appena vide Krsna svenne perché i Suoi occhi erano pronti a vedere Krsna.
Dobbiamo preparare i nostri occhi a vedere. Dobbiamo preparare i nostri orecchi ad ascoltare di Krsna. In questo modo possiamo vedere Krsna. Possiamo usare anche la nostra lingua per vedere Krsna. Krsna dice, raso 'ham apsu kaunteya: "Io sono il sapore dell'acqua." Tutti bevono l'acqua. Perciò non appena gusti il sapore dell'acqua, seguendo le istruzioni della Bhagavad-gita puoi vedere Krsna. Parimenti, con la lingua puoi mangiare il bhagavatprasadam, cibo offerto a Krsna. E non appena assaggi il cibo offerto a Krsna, puoi ricordare Krsna. Puoi pensare a come Krsna abbia gentilmente mangiato il cibo.
Perciò puoi cominciare la tua purificazione con la lingua. Senza leggere alcuna opera vedica, senza nemmeno leggere la Bhagavad-gita, semplicemente mangiando krsnaprasadam diverrai cosciente di Krsna se pensi: "Con quanta gentilezza Krsna ha assaggiato questo cibo."
Diventare coscienti di Krsna non è molto difficile. Devi solo seguire le istruzioni. Questo è tutto. Se però sviluppi tue personali interpretazioni e un tuo personale commento alla Bhagavad-gita, allora sarai sviato. Sarai perduto. Leggere la Bhagavad-gita in questo modo è una semplice perdita d tempo e di energia.
Perciò coloro che non sono coscienti di Krsna, che non ascoltano le persone coscienti di Krsna, stanno semplicemente perdendo tempo.
La cosiddetta lettura della Bhagavad-gita, la lezione sulla Bhagavad-gita - senza Krsna - stanno solo perdendo tempo. E' come tentare di avere il regno di Dio senza Dio. Noi vogliamo il regno di Dio - pace e prosperità - ma senza Dio. Questa è la posizione dei nostri governi laici. Questo però non è possibile. Se lasciamo Dio o il rapporto con Dio, non potremo in alcun modo avere il regno di Dio, né pace, né prosperità.



LA MISERICORDIA DI KRSNA

Krsna dice, paurusam nrsu: "Io sono l'abilità dell'uomo." Tutto ciò che è straordinario viene da Krsna. Krsna è la più straordinaria delle persone, ma anche all'interno di questo mondo, se trovi qualche grande leader, qualche grande politico, qualche grande scienziato, qualche grande uomo d'affari, dovresti sapere che il nome e la fama di queste persone sono dovute alla misericordia di Krsna. Nessuno può essere più grande di altri senza che Krsna gli abbia concesso una misericordia speciale. Una piccola parte della misericordia di Krsna deve esserci. Krsna possiede la più grande opulenza. Si può proclamare: "Sono il proprietario di dieci milioni di rupie," qualcuno può affermare: "Sono il proprietario di cinquanta milioni di rupie," e qualcun altro ancora può dichiarare: "Sono il proprietario di cento milioni di rupie." Nessuno però può affermare: "Sono il proprietario di tutto il denaro del mondo materiale." Nessuno può affermare questo. Perfino Brahma, il più grande essere creato, può dire questo. Di Krsna però è detto, aisvaryasya samagrasya: "Egli è il proprietario di tutta la ricchezza che si può concepire."
Si dovrebbe capire che qualsiasi persona ricca nel mondo materiale ha preso una parte del denaro di Krsna. Questo è tutto. Nessuno può dire, "Sono il proprietario di tutto il denaro del mondo materiale." Questo non è possibile.
Dovremmo pensare: "Per quanto denaro io abbia è tutto di Krsna o misericordia di Krsna. Krsna mi ha dato misericordiosamente questo denaro." Allora qual è il nostro dovere? Dovremmo spenderlo per Krsna. Questo è l'uso appropriato del denaro. Allo stesso modo, se si è famosi, dovremmo usare questa fama per servire Krsna. Io sto tentando di diffondere questo movimento per la coscienza di Krsna, ma se ci provasse un uomo molto famoso, potrebbe essere diffuso molto rapidamente. Questo sarebbe l'uso appropriato della sua fama. Parimenti, se uno scienziato provasse la supremazia di Krsna con leggi scientifiche, la sua conoscenza scientifica sarebbe perfetta.
Se siamo coscienti che tutto ciò che possediamo è un dono di Krsna, che dovrebbe essere usato per Krsna, allora la nostra vita sarà un vero successo. Samsiddhir haritosanam. Non importa chi sei. Puoi essere un ingegnere, puoi essere un avvocato, puoi essere un uomo d'affari. Chiunque tu sia, non ha importanza. Cerca però di soddisfare Krsna con la tua professione, con la tua attività. Allora avrai pieno successo. Samsiddhi. Non importa cosa stai facendo, non devi cessare la tua professione di avvocato per unirti a noi come sannyasi e danzare. Se non puoi fare questo... tutti possono fare questo, ma se pensi di non poterlo fare, usa la tua professione per servire Krsna. Allora diventerai perfetto.
La coscienza di Krsna è una necessità non solo per i membri di questa associazione per la coscienza di Krsna; essa è necessaria ad ognuno in tutto il mondo, senza nessuna eccezione. Si deve usare questa opportunità di diventare coscienti di Krsna e di comprendere Krsna in questo modo. Allora il risultato sarà sublime.
Cerca di comprendere che il sapore dell'acqua è energia di Krsna, che lo splendore del sole è una Sua energia, che lo splendore della luna è una Sua energia. I mantra vedici sono fatti per compiacere Krsna. Il suono è Krsna. L'energia - o il nome, la fama e l'opulenza - delle persone importanti in questo mondo sono anch'esse Krsna. Se ci occupiamo di Krsna in questo modo, gradualmente Lo conosceremo. E Krsna dice:
"Colui che mi conosce veramente sarà liberato. Dopo aver lasciato questo corpo verrà a Me."
Allora qual è la difficoltà? Anche nella tua vita quotidiana puoi occuparti di Krsna e capire Krsna. E Krsna ti aiuterà. Non appena cominci ad occuparti di Krsna, a cercare di capire Krsna, Krsna ti aiuterà dall'interno. Krsna è con te. Krsna non è affatto lontano. Egli è così gentile da stare nel tuo cuore come tuo amico proprio per aiutarti a liberarti dalla contaminazione materiale. Perché non cogliere questa occasione? Ogni uomo sano di mente dovrebbe sapere avvantaggiarsi delle istruzioni della Bhagavad-gita. Allora ovunque egli sia, sarà una persona liberata.
Chiunque stia cercando di diventare cosciente di Krsna e cerchi di servire Krsna con sincerità, sarà liberato. Può trovarsi in qualsiasi luogo. Non importa se è Indiano o Indù o Musulmano o Cristiano o questo o quello. Se semplicemente pensa sempre a Krsna, col metodo che abbiamo descritto, egli diverrà liberato. Puoi diventare liberato a casa tua. Devi semplicemente pensare a Krsna. Vi ringrazio moltissimo.















I NOMI E LE FORME DELLA VERITA' ASSOLUTA

"Chiunque ascoltasse le mie preghiere doveva sapere che ricercavo una comprensione completa della verità"

di Pranada Devi Dasi

Quando avevo undici anni, la formale sala da pranzo raramente usata della nostra casa in California era il mio rifugio segreto. Le porte a vetro scorrevoli lasciavano entrare molta luce del sole nella stanza e le preghiere che recitavo vicino a loro avrebbero avuto l'effetto di illuminare la mia vita. Scoprii che la sala da pranzo era il mio posto ideale di introspezione. A volte, mentre mio fratello e mia sorella giocavano fuori, decidevo di rimanere in casa a riflettere sul significato della vita. Volevo sapere chi ero e qual'era lo scopo della mia vita. "Caro Signore", pregavo, "per favore fammi conoscere la Verità Assoluta al più presto possibile. Quando me la mostrerai, prometto di dedicare me stessa a perseguirla." Dio però sembrava così distante. Come potevo trovarlo? Quale possibilità c'era di conoscerlo? Sebbene per me fosse enormemente importante, questo risultato mi appariva irraggiungibile nella sua interezza. Avevo concluso che per rispondere alle mie richieste, Dio avrebbe dovuto essere vicino a me, ma ne dubitavo. Quel dubbio rendeva le mie preghiere pressanti e disperate. Non so come mi era venuto in mente il termine "verità assoluta"; né i miei genitori, né le suore della mia scuola lo usavano, ma era il mio modo di dire per riferirmi ad una realtà sconosciuta. Chiunque ascoltasse le mie preghiere doveva sapere che ricercavo una comprensione completa della verità. Pensavo che avrei potuto trovare questa verità assoluta nei testi che contengono la conoscenza e nelle mie preghiere chiedevo regolarmente di poter venire in contatto con questi libri. Desideravo di avere questi libri con una tale intensità che immaginavo perfino di toccarli e di aprirli.
Solo pochi anni dopo, ebbi i libri di A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Erano traduzioni inglesi di libri che avevano guidato i ricercatori spirituali per migliaia di anni. Capii di essere venuta a contatto con la Verità Assoluta. Come avevo promesso nelle mie preghiere, dedicai me stessa alla comprensione della verità, praticando il bhaktiyoga, come insegnava Srila Prabhupada.
Come nuova devota di Krsna, mi sembrava che ogni mese venisse pubblicato un bel volume di questa antica letteratura, appena tradotto da Srila Prabhupada. Ricevetti un incessante flusso di conoscenza sulla Verità Assoluta e m'immersi in essa con un piacere più grande di quello che mi davano quei rasserenanti raggi di sole nella mia sala da pranzo. I miei libri preferiti erano la serie della Caitanya-caritamrta - un'affascinante miscela di rigorosa filosofia e teologia insieme al racconto della vita di Sri Krsna Caitanya Mahaprabhu, l'incarnazione di Dio in questa età.
Nella Caitanyacaritamrta ho incontrato Sanatana Gosvami, santo del sedicesimo secolo, che si sottomette al Signore Caitanya: "Chi sono io? Qual è lo scopo della vita e come posso realizzarlo?"
Poiché le domande di Sanatana facevano eco alle mie, le risposte di Caitanya Mahaprabhu assumevano grande importanza per me Dio stesso si accingeva a rispondermi.



CONOSCENZA CHE
PROVIENE DA DIO

Il Signore Caitanya disse a Sanatana Gosvami che tutto proviene dall'energia di Krsna, la Suprema Personalità di Dio. Tutti gli esseri viventi sono creati dal Signore e sono Suoi eterni servitori. Talvolta essi dimenticano questo fatto, ma risvegliandosi alla verità della loro identità spirituale, tornano a servire il Signore con amore. Per tornare al punto di servire Dio, l'essere vivente deve sentirsi attratto da Lui e ciò inizia sentendo parlare di Lui.
Dio è grande ed io sono piccola, una servitrice di un grande maestro. E il Signore Caitanya cominciò ad esporre per me quanto grande fosse il maestro. Sebbene non ci siano limiti alle manifestazioni di Krsna, il Signore Caitanya disse che ne avrebbe brevemente menzionate alcune.
La "breve" esposizione non fu corta. Mi trovai in difficoltà a capire la moltitudine delle manifestazioni di Krsna. In effetti la descrizione mi confuse e così alcuni anni più tardi decisi di fare uno schema per organizzare le descrizioni del Signore Caitanya. Per me era importante comprendere questo insegnamento. Prabhupada spiega: "La semplice comprensione della verità del mistero dell'incarnazione del Signore in questo mondo materiale ci può liberare dai legami con la materia... esse (la nascita e le attività di Krsna) sono misteriose e questo mistero è svelato solo a coloro che approfondiscono l'argomento con una devozione tutta spirituale. In questo modo ci si può liberare dai legami con la materia." (SrimadBhagavatam 1.3.29, Commento).
La descrizione che Sri Caitanya Mahaprabhu dà di Krsna annullò la mia infantile conclusione che Dio fosse distante e inaccessibile e mi introdusse in una nuova eccitante realtà. Questa semplice informazione era di per sé travolgente e altrettanto il messaggio: Dio è molto vicino a me. Egli risiede con me nel mio cuore. Egli è in ogni atomo. Egli è così pieno d'amore per noi che ripetutamente Si manifesta in differenti forme nella sfera materiale per darci i Suoi insegnamenti, attirare la nostra attenzione e richiamarci a Lui. Egli si mostra sempre pronto a redimerci. Mentre guardavo lo schema prendere forma, cominciai a sentire la natura espansiva della presenza di Krsna e il Suo amore per me.
L'affermazione di Srila Prabhupada nel terzo canto dello SrimadBhagavatam (3.15.31) diventò viva: "Come Sri Krsna afferma nella Bhagavad-gita, Egli è il migliore amico di tutti gli esseri viventi. Suhrdam sarvabhutanam. Nessuno può essere un amico più grande e benevolo per ogni essere vivente della Suprema Personalità di Dio. Egli è così gentilmente disposto verso ciascuno che, nonostante la nostra completa dimenticanza della relazione che ci lega al Supremo, Egli si manifesta direttamente - a volte di persona, come Krsna è apparso su questa terra e a volte come un Suo devoto, come Sri Caitanya Mahaprabhu - e a volte manda i Suoi devoti autentici per redimere tutte le anime cadute. Perciò Egli è il più grande e benevolo amico di ognuno."
L'informazione che il Signore Caitanya dette a Sanatana Gosvami costituisce una conoscenza essenziale per tutti noi. Il mondo materiale è pieno di oscurità e di infinite sofferenze. L'unico modo per diventare felici è servire Krsna, l'anima originale di tutti gli esseri viventi. Ogni anima è parte di Krsna, la Suprema Personalità di Dio. Perciò Krsna è molto caro ad ogni essere vivente. Krsna in persona spiega nella Bhagavad-gita che l'unico modo di soddisfarLo (e, di conseguenza soddisfare noi stessi) è il servizio devozionale, bhaktiyoga. Comprendendo questo insegnamento, mi sentivo piena di gratitudine. Il Signore Caitanya aveva risposto dettagliatamente a tutte le mie domande su chi fossi, quale fosse il mio compito e lo scopo della mia vita. In questo modo Egli aveva dato nome e forma all'intangibile "verità assoluta" che stavo cercando.
Pranada Devi Dasi è stata iniziata da Srila Prabhupada nel 1976 ed è sposata con il redattore di Back to Godhead Nagaraja Dasa. Recentemente ha lasciato il suo lavoro di tipografa per dedicarsi ad uno studio intensivo dei libri di Srila Prabhupada.










Le tre forme principali della Suprema Personalità di Dio
Come descritte da Sri Caitanya nel capitolo ventesimo
della Sri Caitanyacaritamrta, Madhyalila.



GLOSSARIO

Avatara: incarnazione
Avesa: potenziato ("Un essere vivente specificatamente potenziato dal Signore nella conoscenza o nella forza è detto tecnicamente avesarupa.") (Laghubhagavatamrta, Purvakhanda 18)
Catur: quattro
Lila: passatempo
Guna: qualità materiale
Manvantara: durata della vita di Manu
Purusa: controllore
Prabhava: superiorità
Prakasa: espansione
Rupa: forma
Sakti (come in saktyavesa): potenza
Svamsa (svaamsa): parte propria ("Quando una forma di Krsna è non differente dalla forma originale ma è meno importante e manifesta una potenza minore, viene detta svamsa.") (Laghubhagavatamrta 1.15)
Svayam: propria, personale, originale, forma personale ("La forma della Suprema Personalità di Dio che non dipende dalle altre forme è detta la svayamrupa, la forma originale.") (Laghubhagavatamrta, Purvakhanda 12)
Tadekatma: avere la stessa natura. "Quando il corpo (di Krsna) manifesta qualche leggera differenza e il Suo aspetto si distingue per forma ed emozione trascendentale, è definito tadekatma.
Vaibhava: ricchezza, gloria, grandezza ("Se una forma, o un aspetto si manifesta in modo differente secondo i differenti aspetti emozionali, è definita vaibhavaprakasa.") (C.c. Madhya 20.171)
Vibhuti: opulenze
Vilasa: passatempo ("Quando il Signore per la Sua inconcepibile potenza mostra numerose forme con caratteristiche diverse, tali forme vengono dette vilasavigraha.") (Laghubhagavatamrta 1.17)
Vyuha: guardia, braccia
Yuga: era



Nota: Alcune espansioni di Krsna appaiono in più di una categoria e tale sovrapposizione è difficilmente rappresentabile in uno schema. Per esempio, tra i lilaavatara, Kapiladeva e Rsabhadeva sono ritenuti anche avesarupa. Il Signore Balarama è conosciuto come una manifestazione vaibhavaprakasa ma è anche conosciuto come una forma vilasa perché appare nell'originale caturvyuha. Trivikrama, Nrsimha e Vamana appartengono sia alla categoria dei lilaavatara che dei vaibhavavilasa. Mentre è difficile capire perfettamente la differenza fra le forme vilasa svamsa della categoria tadekatmarupa, possiamo notare che tutte le incarnazioni che vengono nel mondo materiale (avatara) appartengono alla categoria delle forme svamsa. Tutte le espansioni della categoria vilasa risiedono nel mondo spirituale dove eseguono piacevoli passatempi.



1. Svayamrupa



Svayamrupa

Krsna, l'originale Personalità di Dio, il pastorello.
"Tutte le incarnazioni ed espansioni esistono contemporaneamente nel corpo di Krsna, che è descritto a due braccia."
(Caitanyacaritamrta, Madhya 1.43, Commento)



Svayamprakasa

Prabhavaprakasa
Espansioni di Krsna a due braccia a Dvaraka e
nel Rasalila. Krsna, il figlio di Devaki, a quattro braccia.

Vaibhavaprakasa
Balarama e Krsna il figlio di Devaki



2. Tadekatma-rupa


Svamsa

(Espansioni personali, emananti dal Caturvyuha, si veda Prabhavavilasa)
Purusaavatara
Karanodakasayi Visnu
Garbhodakasayi Visnu
Ksirodakasayi Visnu

Gunaavatara
Brahma, Visnu, Siva

Manvantaraavatara
(1) Yajna, (2) Vibhu, (3)
Satyasena, (4) Hari, (5)
Vaikuntha, (6) Ajita, (7)
Vamana, (8) Sarvabhauma,
(9) Rsabha, (10) Visvaksena,
(11) Dharmasetu, (12)
Sudhama, (13) Yogesvara e
(14) Brhadbhanu

Yugaavatara
Satyayuga (bianco)
Tretayuga (rosso)
Dvaparayuga (blu scuro)
Kaliyuga (nero o giallo)

Lilaavatara
(Incluso il noto Dasavatara, o
Dieci Incarnazioni)
(1) I quattro Kumara, (2)
Narada, (3) Varaha, (4)
Matsya, (5) Yajna, (6) Nara-Narayana, (7) Kardami
Kapila, (8) Dattatreya, (9)
Hayagriva, (10) Hamsa, (11)
Dhruvapriya, o Prsnigarbha,
(12) Rsabha, (13) Prthu, (14)
Nrsimha, (15) Kurma, (16)
Dhanvantari, (17) Mohini, (18)
Vamana, (19) Parasurama,
(20) Ramacandra, (21) Vyasa,
(22) Balarama, (23) Krsna, (24)
Buddha e (25) Kalki



Vilasa
(Espansioni per i divertimenti)

Prabhavavilasa

Il caturvyuha:
Vasudeva, Sankarsana,
Pradyumna, Aniruddha



Vaibhavavilasa
Ventiquattro forme presiedono sui pianeti Vaikuntha. Alcune di esse appaiono nel mondo materiale come divinità
nei templi (arcamurti).

Vasudeva (che si espande come)
Kesava, Narayana, Madhava,
Adhoksaja, Purusottama,
Sankarsana
Govinda, Visnu, Madhusudana,
Upendra, Acyuta,
Pradyumna
Trivikrama, Vamana, Sridhara,
Nrsimha, Janardana,
Aniruddha
Hrsikesa, Padmanabha, Damodara,
Hari e Krsna



3. Avesa-rupa

Bhagavadavesa
(Assorbimento divino diretto)

Kapiladeva, Rsabhadeva



Saktyavesa *
(Divinamente potenziate)
[*Chiunque sia potenziato per diffondere il messaggio di Dio in questo mondo è considerato uno saktyavesaavatara. Pertanto grandi predicatori come Gesù Cristo, Hazrat Maometto e Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada possono essere collocati in questa categoria.]
I sette più importanti:

Sesa Naga
Potenziata per il servizio personale del
Signore Supremo (svasevanasakti)

Anantadeva
Potenziata per sostenere i pianeti all'interno dell'universo (bhudharana sakti)

Brahma
Potenziato con l'energia di creare la
manifestazione cosmica (srstisakti)

I Kumara
Potenziati per diffondere la conoscenza
trascendentale (jnanasakti)

Narada Muni
Potenziato per diffondere il servizio
devozionale (bhaktisakti)

Maharaja Prthu
Potenziato per governare e mantenere gli esseri viventi (palanasakti)

Parasurama
Potenziato per eliminare furfanti e
demoni (dustadamanasakti)



Vibhuti
(Un piccolo esempio estratto
dal Cap. 10 della Bhagavad-gita)

Krsna dice:
Fra i sensi sono la mente.
Fra le montagne sono Meru.
Fra i Rudra sono Siva.
Fra i corpi di acqua sono l'oceano.
Fra tutti gli alberi sono l'albero baniano.
Fra i sacrifici sono il canto dei santi nomi (japa).
Fra le armi sono il fulmine.
Fra gli esseri celesti sono Indra.










Tre forme di un unico Dio

Krsna, Dio esiste in tre forme principali (rupa) - svayamrupa, tadekatmarupa e avesarupa.

Svayamrupa

Svayam significa "originale". In questa categoria c'è solo una persona: Krsna. Originariamente Dio è uno; nessuno è più grande o uguale a Lui. Krsna non ha origine. Egli è il principio di tutto e la somma di tutto. Egli è il creatore originale di tutti gli esseri viventi e dei mondi materiali e spirituali. Egli è l'origine di tutte le espansioni di Dio. Egli è il rifugio di tutto e il maestro di tutti. E' il controllore supremo e il Suo corpo spirituale è eterno, pieno di felicità e conoscenza. Non c'è differenza fra Krsna e il Suo corpo come c'è per gli esseri viventi nel mondo materiale.
Krsna è distinto da tutte le Sue manifestazioni perché possiede sessantaquattro qualità complete. Le manifestazioni di Krsna possiedono queste qualità in misura variabile. Il Nettare della Devozione chiarisce: "Krsna ha quattro qualità in più che non sono manifeste neppure nella forma Narayana di Dio, che dire dei deva o degli esseri viventi. Esse sono le seguenti: (61) Egli è colui che compie una meravigliosa varietà di passatempi (specialmente i passatempi della Sua infanzia). (62) Egli è circondato da devoti pervasi da un meraviglioso amore per Dio. (63) Egli può attrarre tutti gli esseri viventi da tutti gli universi col suono del Suo flauto. (64) Egli possiede una straordinaria perfezione di bellezza che non può essere uguagliata in nessuna parte della creazione."
Tutta la letteratura vedica direttamente o indirettamente indica Sri Krsna. Krsna è la fonte dei Veda, il conoscitore dei Veda e il fine di tutto il veda (conoscenza).



Tadekatmarupa

Questa categoria comprende le espansioni e avatara (incarnazioni) del Signore. Esse sono straordinarie e illimitate. L'elenco ne riporta solo alcune. Un'espansione è una forma di Dio che risiede nel regno spirituale; un avatara è una forma di Dio che viene nel mondo materiale. (Vedi nell'elenco "Gli Avatara.") La letteratura vedica si riferisce sia alle espansioni che agli avatara come amsa (parti plenarie) e kala (parti di parti plenarie). Le amsa si espandono direttamente da Dio e le kala si espandono dalle amsa.
Queste espansioni e avatara possiedono alcune delle qualità che Sri Krsna possiede in modo completo. Esse si manifestano con caratteristiche fisiche ed emotive diverse da quelle di Krsna e compiono attività specifiche. Esse sono denominate unicamente secondo queste caratteristiche che le contraddistinguono.
Ogni cosa che sperimentiamo in questo mondo è creata, mantenuta o distrutta da una di queste forme. Lo scopo della creazione è quello di metterci a disposizione un insieme di conoscenze, che possano risvegliare la nostra relazione originale con Krsna, per raggiungerLo nella Sua creazione spirituale. Le attività delle espansioni e incarnazioni, come quelle di Krsna stesso, ci permettono di ascoltare e di parlare di argomenti trascendentali che ci liberano il cammino dalle trappole materiali.



Avesarupa

Questa categoria conosciuta anche con il nome di saktyavesaavatara ha tre suddivisioni: bhagavadavesa (diretto assorbimento divino), saktyavesa (potenziate direttamente) e vibhuti (potenziate indirettamente).
Costituiscono questa categoria servitori del Signore potenziati nella forza e nella conoscenza. Essi possono agire quasi come il Signore nel compiere funzioni specifiche. C'è un numero illimitato di devoti potenziati; l'elenco ne riporta solo alcuni. Molti sono jiva o piccolissime anime e non Dio stesso (visnutattva). Eccezioni: Sesa, Naga, Ananta, Kapila e Rsabhadeva.
Vibhuti o cose opulente di questo mondo appartengono anche alla categoria delle avesarupa del Signore. Esse sono potenziate indirettamente da Dio. Krsna spiega che tutto ciò che in questo mondo è bello, opulento e glorioso proviene da Lui. Egli dà una lista esauriente di vibhuti nel decimo capitolo della Bhagavad-gita.
Srila Prabhupada commenta: "Dovremmo capire che qualsiasi cosa gloriosa o bella che esiste non è altro che la manifestazione di un frammento dell'opulenza di Krsna, sia nel mondo spirituale che in quello materiale. Tutto ciò che è straordinariamente opulento dovrebbe essere considerato la rappresentazione dell'opulenza di Krsna." (B.g. 10.41, Commento)
Lo SrimadBhagavatam (1.3.26) afferma: "O brahmana, le incarnazioni del Signore sono innumerevoli come ruscelli che sgorgano da sorgenti d'acqua inesauribili."







Le Incarnazioni per questa Era

Sebbene il Signore Sri Caitanya Mahaprabhu sia lo yugaavatara, cioè l'incarnazione per questa era, Egli in effetti non è né un'incarnazione né un'espansione di Krsna. Egli è piuttosto identico alla Krsna svayamrupa.
Donando una speciale misericordia alle persone di questa era, Krsna stesso è venuto in due forme: come il Signore Caitanya Mahaprabhu e come il Suo Santo Nome nel mahamantra - Hare Krsna, Hare Krsna, Krsna Krsna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare.
Il Signore Caitanya è conosciuto come la più magnanima delle incarnazioni perché Egli distribuisce liberamente l'amore di Krsna, il più elevato scopo della vita. Comprendere Krsna è difficile ma è stato reso facile dalla misericordia del Signore Caitanya. Egli è inoltre conosciuto come magnanimo perché la Sua misericordia non tiene conto dei limiti delle distinzioni mondane di sesso, razza, casta e via dicendo. Egli ha reso ugualmente accessibile a tutti il sublime processo di ottenere Krsna.
Questo processo, la religione di quest'era, è il canto del mahamantra Hare Krsna. Come yugaavatara, il Signore Caitanya è apparso nel mondo cinquecento anni fa per insegnarci come sviluppare l'amore per Krsna cantando i Suoi nomi.







Gli Avatara

Purusaavatara

Purusa significa "controllore." I purusaavatara sono i tre supremi controllori delle manifestazioni materiali: Karanodakasayi Visnu, Garbhodakasayi Visnu e Ksirodakasayi Visnu. Karanodakasayi Visnu crea un numero illimitato di universi. Da Lui emana un Garbhodakasayi Visnu per ogni universo. Da Garbhodakasayi Visnu proviene Brahma, il secondo creatore materiale, come anche Ksirodakasayi Visnu che entra in ogni atomo di ciascun universo ed è conosciuto anche come Anima Suprema o Paramatma. Il Paramatma risiede nel cuore di tutti gli esseri viventi e li dirige durante il loro soggiorno materiale.



Lilaavatara

I lilaavatara sono conosciuti anche come kalpaavatara. Lila significa "passatempi" e un kalpa è un giorno di Brahma. Questi avatara appaiono in ogni giorno di Brahma (ogni 4,32 bilioni di anni). Essi rispondono ai desideri dei devoti e proteggono l'universo. Nella Caitanyacaritamrta (Madhya 6.99), Srila Prabhupada spiega: "Un lila-avatara è un'incarnazione del Signore che compie una quantità di attività senza fare alcun sforzo speciale. Egli esegue un passatempo dopo l'altro, tutti pieni di piacere trascendentale e questi passatempi sono controllati totalmente dalla Persona Suprema. La Persona Suprema in questi passatempi è totalmente indipendente da tutti gli altri."



Gunaavatara

Guna significa "qualità materiali", di cui ci sono tre categorie: passione, che genera la creazione della manifestazione materiale; virtù, che mantiene la manifestazione materiale e ignoranza, che distrugge la creazione. Brahma ha l'incarico della creazione, Visnu quello del mantenimento e Siva quello della distruzione.
Il Signore Visnu è un'espansione diretta di Krsna ed è perciò nella categoria dei Visnutattva. Quella di Brahma è una posizione per dirigere la creazione materiale secondaria. Questa posizione è la maggior parte delle volte occupata da un devoto di Krsna altamente qualificato (jivatattva), ma se non ce n'è uno disponibile, allora Visnu adempirà ai doveri di Brahma. Anche Siva è un devoto di Sri Krsna. Egli possiede le qualità di Krsna in un numero maggiore di quello delle anime ordinarie, ma minore rispetto a quello di Krsna o a quello delle Sue espansioni e incarnazioni. Siva appartiene ad una categoria sua propria, detta siva-tattva.



Manvantaraavatara

Manvantara significa "la durata della vita di Manu". I Manu sono coloro che governano i sistemi planetari superiori e attraverso le scritture danno indicazioni alla società umana. Essi vivono per settantuno divyayuga. Un divyayuga costituisce i quattro yuga presi insieme. Queste incarnazioni manvantara si manifestano simultaneamente ai Manu e cambiano quando i Manu cambiano. Nello SrimadBhagavatam (2.7.20), Srila Prabhupada spiega: "L'incarnazione manvantara castiga tutti i governanti miscredenti dei diversi pianeti con un potere uguale a quello della Suprema Personalità di Dio, che punisce i miscredenti con il Suo disco."
Le incarnazioni manvantara diffondono le glorie trascendentali del Signore." Il manvantaraavatara attuale è il Signore Vamana. (Laghubhagavatamrta 4.16).



Yugaavatara

Yuga significa "era" e talvolta è tradotto con il termine "millennio". Il termine è usato in riferimento al calcolo del tempo ciclico della creazione materiale. Il Satyayuga dura 1.728.000 anni ed è caratterizzato dalla virtù dalla religione e dalla saggezza. Il Tretayuga dura 1.296.000 anni ed il vizio comincia a manifestarsi. Lo Dvaparayuga dura 864.000 e la virtù e la religione degradano ulteriormente. Il Kaliyuga (l'era attuale) dura 432.000 anni ed è piena di vizio e di irreligione.
Lo yugaavatara dà lo yuga-dharma cioè la religione per ogni specifica era. (Vedi "Le Incarnazioni per questa Era.)







Dio come Divinità
nel tempio

Krsna è sempre accessibile per noi con la Sua manifestazione nella forma di divinità. La divinità conosciuta anche col nome di arcamurti ("forma da adorare"), si manifesta nel mondo per elargire misericordia ai Suoi devoti, permettendo loro di vederLo faccia a faccia e servirLo direttamente. Vedendo e servendo la divinità, i devoti fissano la mente sulla forma del Signore. La letteratura vedica descrive in dettaglio come adorare Dio in questo mondo nella Sua forma di divinità.
Sebbene le arcamurti sembrano fatte di elementi materiali come argilla, legno, metallo o pietra, esse sono identiche alle forme del Signore nel mondo spirituale. Queste forme appartengono alla categoria vaibhavavilasa.
Nella Sri Caitanya caritamrta (Madhya 20217) Srila Prabhupada commenta: "La divinità nel tempio, comunque, è visibile agli occhi materiali del devoto. E' impossibile per chiunque nella vita materiale condizionata vedere la forma spirituale del Signore. Per elargire su di noi una misericordia senza causa, il Signore appare come arcamurti cosicché possiamo vederLo... nessuno dovrebbe considerare la divinità nel tempio fatta di pietra o di legno... né si dovrebbe considerare il mahamantra Hare Krsna una vibrazione materiale. Tutte queste espansioni di Krsna nel mondo materiale sono semplici dimostrazioni della misericordia del Signore e della Sua volontà di favorire i Suoi devoti che nel mondo materiale sono impegnati nel Suo servizio devozionale."



L'identità di Narayana

Sebbene il Signore Narayana non appaia nell'elenco, c'è ugualmente. Srila
Prabhupada usa il nome Narayana per
riferirsi a qualsiasi forma di Visnu a
quattro braccia, ma lo usa anche per riferirsi ad una specifica espansione di
Krsna con il Suo pianeta spirituale.
Prabhupada chiama Narayana il
Signore di Vaikuntha. Dice che Egli è il
centro dei caturvyuha (Essi Lo circondano). Spiega anche che Narayana si
espande da Sankarsana del caturvyuha. Infine Prabhupada si riferisce ai
purusaavatara (i tre Visnu coinvolti nella creazione) come Narayana purusa-avatara. Pertanto il nome Narayana si
può riferire a molte forme del Signore.



Espansioni Vilasa

Le prime quattro espansioni della categoria vilasa (prabhavavilasa) hanno origine dal Signore Balarama (vaibhavaprakasa).
Le manifestazioni prabhava hanno tutte le potenze; le manifestazioni vaibhava sono parzialmente potenti. Le quattro espansioni Vasudeva, Sankarsana, Pradyumna e Aniruddha sono conosciuti come i caturvyuha. Catur significa "quattro" e vyuha significa "guardia" o "braccia". Queste forme hanno quattro braccia e guardano le quattro direzioni del mondo materiale. Risiedono nel mondo spirituale. Srila Prabhupada si riferisce ad Essi come agli aiutanti di campo di Sri Krsna.
(1) Vasudeva, la prima espansione, è la divinità che presiede alla coscienza ed è la causa dell'effulgenza del brahmajyoti.
(2) Sankarsana proviene da Vasudeva ed è la divinità che presiede al falso ego. E' l'origine di Karanodakasayi Visnu. Sankarsana è conosciuto come la potenza integrante e disintegrante di Dio. In altre parole, Egli mantiene la legge di gravità e presiede alla distruzione dell'universo.
(3) Pradyumna proviene da Sankarsana ed è la divinità che presiede all'intelligenza. Esso è responsabile della crescita e del mantenimento dell'universo. Da Pradyumna emana Garbhodakasayi Visnu.
(4) Aniruddha, che proviene da Pradyumna, è la divinità che presiede alla mente e l'origine di Ksirodakasayi Visnu.
Srila Prabhupada spiega: "Il Signore nelle Sue differenti manifestazioni (Vasudeva, Aniruddha, Pradyumna e Sankarsana) sostiene gli elementi grossolani e sottili di questo mondo. Come citato nella Bhagavadgita, gli elementi materiali grossolani sono la terra, l'acqua, il fuoco, l'aria e l'etere, mentre gli elementi materiali sottili sono la mente, l'intelligenza e l'ego.
Tutti questi sono controllati dalla Suprema Personalità di Dio sotto la forma di Vasudeva, Sankarsana, Pradyumna e Aniruddha... Krsna, per mezzo della Sua quadruplice espansione (Vasudeva, Sankarsana, Pradyumna e Aniruddha), è il Signore dell'azione psichica - vale a dire del pensare, del sentire, del volere e dell'agire." (SrimadBhagavatam 4.24.3536, Commento)
Da queste prime quattro espansioni emanano altri caturvyuha, conosciuti come vaibhavavilasa. I mesi dell'anno e i segni del tilaka prendono il nome da queste manifestazioni vaibhavavilasa.















Srimad-Bhagavatam

IL GIOIELLO DELLE SCRITTURE VEDICHE

Alle radici
della gioia e del dolore

Abbiamo un grande piacere nel pubblicare la versione inedita in lingua italiana dello SrimadBhagavatam, undicesimo canto, la parte conclusiva del grande classico della spiritualità compilato cinquemila anni fa da KrsnaDvapayana Vyasa, tradotto dall'originale sanscrito da Sua Divina Grazia A. C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, e completato dai suoi discepoli. Lo SrimadBhagavatam, l'essenza di tutte le Scritture Vediche, è la scienza spirituale che ci permette di conoscere non solo la sorgente ultima di ogni cosa, l'Essere Supremo, ma anche la relazione che ci unisce a Lui, e spiega inoltre che il nostro dovere è di agire per migliorare la società umana sulla base di questa conoscenza infallibile. Chi fosse interessato all'intera opera può contattare la Bhaktivedanta Book Trust Italia.

SrimadBhagavatam, Canto 11, Capitolo 3


VERSO 5


gunair gunan sa bhunjana
atma-pradyotitaih prabhuh
manyamana idam srstam
atmanam iha sajjate

gunaih: con le influenze (i sensi); gunan:
le influenze (gli oggetti dei sensi); sah: egli
(l'essere vivente individuale); bhunjanah:
che gode; atma: dall'Anima Suprema;
pradyotitaih: ravvivato; prabhuh: il
padrone; manyamanah: pensando;
idam: questo; srstam: creato (corpo);
atmanam: come il proprio sé; iha: in
questo; sajjate: si impegna.



TRADUZIONE

L'essere vivente individuale, il padrone del
corpo materiale, usa i suoi sensi materiali,
che sono stati attivati dall'Anima Suprema,
per cercare di godere degli oggetti dei sensi
appartenenti alle tre influenze della natura.
In questo modo identifica erroneamente il
corpo materiale creato col sé eterno e non
nato, e resta invischiato nell'energia
illusoria del Signore.



SPIEGAZIONE

In questo verso l'essere vivente è chiamato
prabhuh, ossia "padrone", perché è un
frammento infinitesimale del padrone supremo,
Krsna. Similmente, nella Bhagavad-gita (15.8),
il Signore ha definito l'essere vivente isvarah,
"controllore":

sariram yad avapnoti
yac capy utkramatisvarah
grhitvaitani samyati
vayur gandhan ivasayat

"L'essere vivente nel mondo materiale trasporta
con sé da un corpo all'altro le sue diverse
concezioni della vita, come l'aria trasporta gli
odori." Srila Prabhupada ha commentato nella
sua spiegazione: "Qui l'essere vivente è definito
isvarah, il controllore del proprio corpo. Se lo
desidera, può cambiare il suo corpo con un
corpo migliore, oppure trasferirsi in una specie
inferiore, in quanto è dotato di una sia pur
minima indipendenza. I cambiamenti che il suo
corpo subisce dipendono da lui." Questa
affermazione conferma le parole sva-matra e
atma-prasiddhaye del terzo verso di questo
capitolo. Se il Signore Supremo interferisse con
la minuscola indipendenza dell'essere vivente,
sarebbe impossibile per lui impegnarsi nel
servizio d'amore al Signore, dal momento che
l'amore implica una scelta libera e spontanea
dell'amante. Qui la parola prabhuh sta a indicare
il bambino nella seguente analogia: come un
bambino che ha ricevuto dal padre una
automobilina a pedali la fa muovere sul
marciapiede imitando il padre, mentre il padre
guida una vera automobile, analogamente
l'essere vivente pedala per l'universo materiale
negli innumerevoli corpi materiali scelti per lui dal
Signore Supremo in una varietà di 8.400.000
specie. Così l'essere vivente, infatuato dal falso
ego del corpo materiale, si crea una situazione di
paura in cui deve sottostare ripetutamente alla
nascita e alla morte, come spiega l'affermazione
bhayam dvitiy-abhinivesatah syat (S.B.
11.2.37).
Srila Jiva Gosvami ha dato un'altra spiegazione
di questo verso. Se la parola prabhuh viene
usata per indicare il Signore Supremo, il termine
gunaih può essere tradotto con "buone qualità",
perché guna si riferisce alle influenze materiali
della natura ma anche a qualità degne di
ammirazione (come nel verso yasyasti bhaktir
bhagavaty akincana sarvair gunais tatra
samasate surah). In questo caso, il verso
avrebbe il seguente significato: il Signore può
gustare le qualità trascendentali (gunan) dei Suoi
puri devoti, grazie alle Sue qualità trascendentali
(gunaih), come la misericordia. E
atma-pratyoditaih verrebbe dunque a
significare che, sottomettendosi al Signore, che è
la fonte di ogni buona qualità, il puro devoto
acquisisce qualità divine simili alle Sue. Le parole
manyamana idam srstam atmanam
indicherebbero che il Signore considera il corpo
del Suo puro devoto allo stesso livello spirituale
del Suo proprio corpo, com'è indicato nel verso
acaryam mam vijaniyan navamanyeta
karhicit. Il Signore è attratto dal servizio di
amore e di devozione dei Suoi puri devoti e
resta così legato nella rete del loro amore per
Lui. Dopo la battaglia di Kuruksetra, per
esempio, quando Krsna stava per tornare nella
Sua città, Dvaraka, l'affettuosa richiesta di
Maharaja Yudhisthira costrinse il Signore a
rimanere per diverse altre settimane ad
Hastinapura. Similmente, quando le gopi anziane
di Vrndavana battevano le mani, Krsna
danzava come una marionetta, seguendo il loro
ritmo. In relazione a questi argomenti, Srila Jiva
Gosvami ha citato un verso tratto dallo
Srimad-Bhagavatam (9.4.68):

sadhavo hrdayam mahyam
sadhunam hrdayam tv aham
mad-anyat te na jananti
naham tebhyo manag api

"Il puro devoto è sempre situato nel più
profondo del Mio cuore, e Io sono sempre nel
cuore del puro devoto. I Miei devoti non
conoscono nient'altro che Me, e Io non conosco
altri che loro."
Secondo Srila Visvanatha Cakravarti Thakura,
la parola prabhuh può essere anche interpretata
nel modo seguente. La parola pra indica
prakarsena, "eccessivamente", e bhu indica
bhavati "prendere nascita" Così la parola
prabhuh indicherebbe dunque prakarsena
deva-tiryag-adisu bhavatiti sah, il fatto di
rinascere ripetutamente tra gli esseri celesti, gli
animali, gli esseri umani e le altre forme di vita.
Per confermare la spiegazione di Srila Jiva
Gosvami sull'attaccamento del Signore per il
corpo spiritualizzato di un puro devoto, Srila
Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura ha citato i
seguenti versi dalla Caitanya-caritamrta
(Antya-lila 4.192-193):

diksa-kale bhakta kare atma-samarpana
sei-kale krsna tare kare atma-sama

"Al momento dell'iniziazione, quando un devoto
si sottomette pienamente al servizio del Signore,
Krsna lo considera equivalente a Se stesso."

sei deha kare tara cid-ananda maya
aprakrta-dehe tanra carana bhajaya

"Quando il suo corpo si trasforma così in
esistenza spirituale, il devoto, in quel corpo
trascendentale, offre il suo servizio ai piedi di
loto del Signore Supremo."



VERSO 6


karmani karmabhih kurvan
sa-nimittani deha-bhrt
tat tat karma-phalam grhnan
bhramatiha sukhetaram

karmani: vari tipi di azione interessata;
karmabhih: dei karmendriya, gli organi di
azione; kurvan: compiendo; sa-nimittani: che
sono imbevuti di desideri motivati; deha-bhrt: il
proprietario del corpo materiale; tat tat: vari;
karma-phalam: i risultati dell'azione; grhnan:
accettando; bhramati: vaga; iha: per tutto
questo mondo; sukha: felicità; itaram: e altro.



TRADUZIONE

Spinto da desideri materiali profondamente
radicati, l'essere incarnato impegna i suoi
organi di senso attivi in attività interessate.
Egli sperimenta così i risultati delle sue
azioni materiali vagando in questo mondo
nel dolore e nella presunta felicità.



SPIEGAZIONE

Si potrebbe affermare a questo punto che se
l'essere vivente fosse soggetto ai risultati delle
sue attività precedenti non esisterebbe per lui la
possibilità di esercitare il libero arbitrio; una volta
commessa un'attività illecita o colpevole, l'essere
si troverebbe legato a una catena interminabile di
sofferenze, restando perpetuamente soggetto alle
reazioni precedenti. Secondo questa
speculazione non potrebbe esistere un Dio giusto
e onnisciente, perché l'essere vivente sarebbe
costretto a commettere attività colpevoli a
causa delle reazioni alle sue attività
precedenti, che a loro volta erano
reazioni ad azioni ancora precedenti.
Neppure un comune gentiluomo
punirebbe ingiustamente una persona
innocente; come potrebbe quindi
esistere un Dio testimone della
disperata sofferenza delle anime
condizionate in questo mondo?
Questo argomento sciocco può essere
facilmente confutato con un esempio
pratico. Se io compro un biglietto per
un volo aereo, salgo sull'aereo e parto;
una volta che l'aereo è decollato la mia
decisione di salire a bordo mi
costringe a continuare il viaggio fino a
che l'aereo atterra a destinazione. Ma
sebbene io sia costretto ad accettare
la reazione alla decisione presa,
mentre mi trovo sull'aereo posso
prendere molte nuove decisioni. Posso
accettare il cibo e le bevande offerte
dalla hostess oppure rifiutarli, posso
leggere una rivista oppure un giornale,
posso dormire, passeggiare su e giù
lungo la fila dei sedili, conversare con
altri passeggeri, e così via. In altre
parole, benché il contesto generale un
volo verso una certa città mi venga
imposto come reazione alla mia
precedente decisione di salire a bordo
dell'aereo, perfino in quella situazione
prendo costantemente nuove
decisioni, che creano nuove reazioni.
Se per esempio, fossi causa di
disturbo sull'aeroplano potrei venire
arrestato al momento dell'atterraggio.
D'altra parte, se facessi amicizia con
un uomo d'affari seduto accanto a me
sull'aereo, questo contatto potrebbe
avere per me un esito favorevole nel
futuro.
Similmente, benché l'essere vivente sia
costretto ad accettare un particolare
corpo a causa della legge del karma,
nel corso dell'esistenza in quella forma
umana c'è sempre spazio per il libero
arbitrio e la scelta delle decisioni. Per
questa ragione Dio, la Persona
Suprema, non può essere considerato
ingiusto se considera l'essere vivente
responsabile delle sue azioni nella
forma di vita umana, a prescindere
dalle reazioni alle sue precedenti
attività che l'essere vivente deve
subire.
Secondo Srila Visvanatha Cakravarti
Thakura, l'influsso di maya è così
forte che perfino nelle condizioni
infernali l'anima condizionata
orgogliosa crede di star godendo della
vita.

(Continua sul prossimo numero)















Srila Prabhupada Parla chiaro

"Il Nostro Krsna è amore"

Continua il colloquio tra Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada ed il poeta Allen Ginsberg, che ebbe luogo il 12 maggio 1969 a Columbus in Ohio.



Allen Ginsberg: Bene, Tua Divina Grazia, la mia cosiddetta popolarità non sembra avere molto effetto. Questo è il motivo per cui ti chiedo specificatamente cosa fare perché è da cinque, sei anni che canto. E' dal 1963 che canto Hare Krsna su questo continente, avendo iniziato nel luglio del 1963 a Vancouver. Ed io sto constatando che c'è un limite al numero delle persone che si uniscono a questo canto. Oppure io ho trovato una limitazione. In parte questo limite è dovuto al fatto che questo canto sembra strano e nuovo alle persone di qui.
Srila Prabhupada: Possono pensare che sia strano, ma non ci rimettono.
Allen Ginsberg: Bene, e quando diventerà familiare potrà diffondersi di più. In parte la limitazione è proprio dovuta ad un risentimento o resistenza naturali - le persone vorrebbero una preghiera nella loro lingua, nel loro linguaggio. Non so. Per la stessa ragione un canto indoamericano non avrebbe successo e neppure un canto in latino avrebbe una diffusione universale.
Srila Prabhupada: Comunque i nomi del Signore sono un mantra.
Allen Ginsberg: Ed infatti molti di noi chiedono: "E' possibile trovare un mantra in americano?"
Srila Prabhupada: Mantra significa un suono trascendentale. Vedi. Prendi per esempio omkara.
Allen Ginsberg: Allora tu pensi che colui che canta esperimenti la trascendenza attraverso la semplice natura del suono. O.K. Ora però, om è un suono del tutto naturale, per come scorre dalla gola alla bocca - eppure perfino om, naturale com'è, suona straniero.
Srila Prabhupada: Si, om è naturale. Per questo, lo si trova spesso come pranama all'inizio di molti mantra più lunghi. Om è accettato.
Allen Ginsberg: Però anche om suona straniero qui. E' difficile perfino far dire om alle persone. A Chicago ho provato con om e Hare Krsna.
Srila Prabhupada: Non c'è alternativa però.
Allen Ginsberg: Bene, finora non siamo stati capaci di trovarne una. Te lo dico io.
Srila Prabhupada: Questa è sfortuna - quando le persone non sono in grado di apprezzare.
Allen Ginsberg: Molte persone qui hanno detto: "Perché non 'Dio, Dio, Dio, Dio'?" Questo però non va bene...
Discepolo: (ride) No questo non funziona. Non potresti ripeterlo neanche per cinque minuti.
Allen Ginsberg: Bene, si potrebbe almeno dire "Amen, Amen."
Discepolo: Questo non è inglese.
Allen Ginsberg: Sì, questo non è inglese (risate). Però in
inglese è conosciuto. E forse Krsna potrebbe divenire noto come Dio e Amen o qualcosa del genere.
Srila Prabhupada: Krsna è già nel dizionario inglese.
Allen Ginsberg: Come nel dizionario?
Srila Prabhupada: Sì.
Allen Ginsberg: Si è infiltrato nel dizionario.
Discepolo: Sebbene venga impropriamente descritto come un'incarnazione di Visnu. In realtà, lo sai, Krsna è l'origine di Visnu.
Srila Prabhupada: Ecco un dizionario inglese.
Allen Ginsberg: Vediamo come Krsna è descritto in un dizionario inglese.
Discepolo: Ne sono sicuro. "Ottava incarnazione di Vishnu."
Donna indiana: (Fa un commento in bengali)
Srila Prabhupada: Giusto. Ecco un'affermazione intelligente. (Alla donna:) Sì, puoi spiegarlo in inglese.
Donna: Dicevo che quando si arriva al problema della conoscenza definitiva, la civiltà occidentale rifiuta di accettare il più antico nome conosciuto di Dio, rivelando il proprio limite. Possono soltanto rifiutarsi di conoscerlo.
Allen Ginsberg: O.K. Ci può essere anche il timore che lo studio della coscienza di Krsna diventi così burocratizzato in America come il sistema degli esami ha reso lo studio della conoscenza occidentale più elevata.
Donna: Sì, tutti però sanno che questa moderna cultura tecnologica è limitata, mentre la cultura vedica è illimitata. Essa è centrata sulle glorie del Signore - questo la rende illimitata. Capisci? E i Veda spiegano che il nome originale del Signore è Krsna. Perciò dove è il problema?
Srila Prabhupada: Per ottenere una conoscenza tecnologica tutti sono disposti ad affrontare molte difficoltà. E ora solo per pronunciare un semplice nome, Krsna, non si vuole affrontare neanche una piccola difficoltà?
Donna: La vita umana è fatta per questa definitiva liberazione spirituale, per tornare da Krsna. Alcune persone però si rifiutano di accogliere questa preziosa opportunità. "Krsna è una parola indiana." Krsna non è una parola della lingua indiana. Krsna è il nome originale di Dio.
Srila Prabhupada: E neppure Krsna dice di essere indiano. Donna: Krsna non dice: "Sono indiano." Il Suo nome non è indiano. E' universale. Capisci?
Srila Prabhupada: Quindi devi accettare questo piccolo "disagio" e pronunciare Krsna. Questo è tutto.
Allen Ginsberg: Sono d'accordo.
Srila Prabhupada: Tutti noi abbiamo affrontato così tante difficoltà per poter capire la lingua inglese. E ora, per la nostra comprensione trascendentale, dobbiamo semplicemente pronunciare...
Allen Ginsberg: Krsna nel dizionario viene dopo Kris Kringle - Santa Claus.
Donna: Sì, Krsna è Santa Claus - Egli dà tutto.
Srila Prabhupada: Molto bene, qual è la definizione che viene data per Krsna? Cosa dicono?
Discepolo: "Ottavo avatara di Vishnu." Questa è la definizione usata. E' in tutti i dizionari.
Donna: Le persone in India sono fortunate di essere ancora molto vicine alla cultura originale del mondo. Krsna non è un "avatara di Vishnu." Egli è l'origine di Visnu - Egli è il Signore Supremo. Col trascorrere di così tanti millenni, le altre parti del mondo lo hanno dimenticato, ma questa conoscenza è universale.
Srila Prabhupada: Nella Bhagavad-gita Krsna dice, sarva-yonisu kaunteya: "Io sono il padre di tutti." Non solo gli esseri umani. Tutti gli animali, le piante - tutti. Per questo Krsna è universale.
Allen Ginsberg: Ora, per esempio, in America molti negri sono attratti da Allah e dal Maomettismo.
Srila Prabhupada: Questa è un'altra cosa. Qualcuno è incline ad una cosa; qualcun altro è attratto da qualcos'altro. Questo è quello che succede e questo durerà fino alla fine della creazione. Il nostro obiettivo però è: "Tu stai cercando il centro - ecco il centro." Questo è il nostro obiettivo.
Allen Ginsberg: Ma che fai quando vari gruppi religiosi affermano di essere il centro?
Srila Prabhupada: No. Noi siamo favorevoli a tutte le religioni. Non ne critichiamo nessuna. Il nostro obiettivo è l'amore per Dio. Il Nostro Krsna è amore. Infinitamente attraente. Perciò vogliamo essere attratti da Krsna.
Considerate l'esempio della forza magnetica e di un pezzo di ferro. A meno che il ferro non sia rugginoso, viene automaticamente attratto dalla forza magnetica. Allo stesso modo, sebbene siamo ora contaminati dalle coperture materiali, ci dobbiamo rendere "privi di ruggine", e così saremo immediatamente attratti da Krsna. Questo è il programma. Krsna è infinitamente attraente e noi siamo naturalmente attratti. A causa però della copertura di questa ruggine, invece di essere attratti da Krsna siamo attratti da maya. Perciò il punto centrale del nostro programma è come amare Krsna, come amare Dio.
Perciò quando qualcuno viene da noi alla ricerca della conoscenza spirituale, per cominciare, come consiglia lo SrimadBhagavatam, chiediamo: "Quanto è intenso il tuo amore per Dio?" Lo puoi chiamare Krsna o con un altro nome; non ha importanza. Però phalena pariciyate: vogliamo vedere il risultato. I tuoi principi religiosi - qual è il risultato? Stai intensificando il tuo amore per Dio o per il cane? Questo è quello che vogliamo sapere.
Se il tuo amore per Dio cresce, va tutto bene; non abbiamo niente da dire. Le persone però dovrebbero imparare ad amare Dio. Questa è la perfezione della vita ed è questo che stiamo insegnando.















Con le mie figlie a
VRNDAVANA

Una famiglia in pellegrinaggio nella terra dove apparve Krsna

di Kalakantha Dasa

Del tutto fuori stagione per Vrndavana, un temporale si annunciava con scoppiettio di lampi e rimbombo di tuoni. Venti freddi da nord spingevano con violenza nuvole bluastre e nere nel cielo pomeridiano. Improvvisamente cade la pioggia e tutti corrono a ripararsi. Sorpresi lontano dal nostro alloggio, mia moglie (Jitamrta Dasi) ed io ci precipitiamo nella segreteria del Tempio ISKCON di Krishna-Balaram. La segretaria sorride e ci invita a passare il tempo guardando un album di fotografie dell'inaugurazione del tempio nel 1975. Fra le molte foto di Srila Prabhupada ce n'è una di Sua Divina Grazia che, la sera dell'inaugurazione, apre una processione con elefanti che parte dal tempio. Fra le dozzine di volti beati che lo seguono c'è un occidentale magro che appare più giovane dei suoi vent'anni. Ero io, al mio primo viaggio in India.
Ora, venticinque anni più tardi, in seguito ad un incarico di quattro mesi in India, mia moglie ed io abbiamo deciso di portare le nostre figlie, Laxmi (11) e Leela (9), qui a Vrndavana. Poiché vogliamo che crescano devote di Krsna, dobbiamo fare del nostro meglio per presentare loro Vrndavana, il sacro villaggio della giovinezza di Sri Krsna. Migliaia di templi dedicati a Krsna abbelliscono Vrndavana. Le loro campane suonano notte e giorno ed il loro suono si fonde con quello dei canti e dei richiami dei pavoni, in un'atmosfera cosciente di Krsna, che non si può trovare in nessun altro posto.
E' difficile credere quanto Vrndavana sia cambiata dal 1975. Allora Vrndavana aveva poche comodità per i visitatori e i devoti. Il tempio di Krishna-Balaram, da poco fatto costruire da Srila Prabhupada, si ergeva alto nella quiete degli ashram circostanti, collocati in ampi appezzamenti, con alberi, rifugio di molti uccelli. Regnava un'atmosfera campestre. Non è così ora. Dopo il grandioso successo internazionale del Tempio di Krishna-Balaram sono sorte dozzine di nuovi templi e ashram intorno a questa zona, una volta tranquilla, conosciuta come Raman Reti. Oggi sostare sulla strada davanti a KrishnaBalaram fa ricordare Mumbai nelle ore di punta. Gli occhi materiali non possono vedere la vera Vrndavana, eterna dimora di Sri Krsna. Le mie care bambine non sembrano proprio essere perfette e pure devote. Mi chiedo se la loro impressione di Vrndavana sarà basata sul comfort della nostra sistemazione in un alloggio di nuova costruzione o sulle attrazioni tipo Disney arrivate da poco (come le statue di Hanuman e Ganesa alte più di nove metri poste davanti ad uno dei templi di recente costruzione). O forse esse semplicemente ricorderanno i loro giochi con le amiche Braja (10) e Pranaya (7), figlie di Sesa Dasa e Madhumati Dasi, nostri cari amici che gentilmente ci ospitano.
Ricordo le mie prime impressioni di Vrndavana. I templi ricchi di storia, i numerosi pellegrini e il saluto "Jaya Radhe!" ("Tutte le glorie a Srimati Radharani, la più amata da Krsna) che si sentiva ovunque rimasero profondamente impressi in me, insieme alle accurate pratiche Vaisnava da me recentemente adottate. Vrndavana avrà lo stesso effetto sulle mie figlie dalla mente molto indipendente? Ho a disposizione tre giorni per mostrare loro la Vrndavana che amo.



PRIMO GIORNO

Oggi la loro madre non sta bene, allora porto le bambine a visitare alcuni vecchi templi storici di Vrndavana. Cinquecento anni fa Vrndavana era un piccolo villaggio di campagna. A quel tempo Sri Krsna, apparso di nuovo come Signore Caitanya, inviò a Vrndavana i sei Gosvami, i Suoi discepoli principali. Avevano il compito di scoprire gli antichi luoghi dei passatempi di Krsna e di onorarne la memoria con magnifici templi. Poco dopo l'alba saliamo a bordo di un risciò e ci dirigiamo a visitare alcuni di questi templi.
La prima tappa è a MadanaMohana, un bel tempio costruito da Sanatana Gosvami. La guglia di arenaria rossa fittamente scolpita si erge in cima ad un'alta collina e ci presenta la vera essenza della sacra Vrndavana. Racconto alle mie figlie come Sanatana benedì un mercante di sale nei guai, che contraccambiò costruendo questo tempio. Esse ascoltano, ma sono più interessate ad una cinquantina di scimmie che saltano, si lanciano e rotolano nel cortile del tempio, come se si esercitassero per una dura giornata di marachelle e piccoli furti. Mi rendo conto che sarà difficile competere con gli animali per interessare le bambine. Oltre alle scimmie - famose per rubare gli occhiali ai pellegrini non attenti, per poi barattarli in cambio di cibo - Vrndavana è piena di mucche, cani e qualche raro cammello. Un grande numero di maiali (specialisti per l'igiene di Vrndavana) grassi e orgogliosi mettono in mostra la loro prole con i musi immersi nelle strette fogne di cemento a cielo aperto di Vrndavana. Verdi pappagalli svolazzanti sembrano confondersi negli alberi ricchi di foglie. Pavoni selvatici incedono mostrando le loro piume, con gridi alti ed improvvisi dagli alberi e dal colmo dei tetti. Alle bambine piacciono moltissimo.
"Attenzione una scimmia!" grida Leela, indicando un musetto rosa che ci guarda fissamente dal colmo di un tetto vicino mentre andiamo in risciò al prossimo tempio. Mi tolgo gli occhiali e socchiudo gli occhi.



RadhaGovinda

MadanaMohana era tranquillo e quasi deserto, proprio come lo ricordo, mentre il tempio di RadhaGovinda di Rupa Gosvami è pieno di turisti anche a quest'ora relativamente mattutina. Circa duecento di essi si affollano intorno all'altare di questo grande tempio storico d'arenaria rossa. Un pujari mostra la divinità e distribuisce caranamrta, acqua consacrata.
Mi ricordo quando venni qui nel 1975 ed esplorai ogni angolo del secondo e terzo piano. A quell'epoca sembrava che solo scimmie e pipistrelli avessero abitato lì per decine di anni. Oggi ci sono pujari, turisti e c'è apprezzamento per la meravigliosa architettura del tempio - o meglio per ciò che di essa ha lasciato il tiranno mongolo Aurangzeb dopo la sua invasione del diciassettesimo secolo.
Guardando in alto verso la gigantesca pietra centrale scolpita a forma di loto, sospesa a circa nove metri nella galleria centrale, le bambine condividono la mia meraviglia su come i costruttori siano stati capaci di sollevarla. Ce n'è abbastanza per distrarle dalle centinaia di pipistrelli che penzolano attaccati intorno ad essa.
Ora ci dirigiamo verso il tranquillo e ben tenuto Tempio Imlitala, dove c'è una storica pianta di tamarindo sotto la quale il Signore Caitanya cantava i giri. La sacra Yamuna scorre non lontano dal cancello del tempio. Circa a cento metri, su un ampio banco di sabbia, vediamo una mandria di mucche ed alcuni pellegrini sul bordo dell'acqua. Decidiamo di andare là per una colazione all'aperto.



Colazione con i tori

Appena attraversato il banco di sabbia e trovato un angolo sabbioso davanti al fiume, ricordo le meravigliose purificanti nuotate nella sacra Yamuna nel 1975, ma non ne faccio menzione alle bambine. Purtroppo la Yamuna è oggi così inquinata che la maggior parte dei genitori ci pensa due volte prima di far immergere in essa i propri figli. Un bagno rituale di tre gocce sulla testa equivale ad una completa immersione, così optiamo per questo. La mandria di mucche, a circa trenta metri più a monte di noi nel fiume, non ha questo tipo di riserve. Sono venute da qualche vicino campo erboso per bere e bagnarsi nelle acque della Yamuna. Le bambine le guardano mentre mi ascoltano leggere alcune scritture che glorificano la Yamuna.
Ora è tempo di colazione. Prima della portata principale - pane con noci e banane - estraggo dal mio zaino un grosso pezzo di laddu del Tempio di KrishnaBalaram. Nello stesso momento in cui spezzo questo dolce granuloso, un grosso, bianco toro brahma ne avverte l'odore. Subito alza la testa dall'acqua e comincia a dirigersi velocemente verso di noi, seguito da molti altri.
E' difficile avere paura delle pacifiche mucche, ma questo esemplare cornuto di quasi sette quintali mi mette in allarme. Nel tempo che impiega per raggiungerci abbiamo mangiato il nostro dolce, ma questo signore è interessato ai resti del contenuto del nostro zaino. Lascio lo zaino e le bambine dietro di me e mi dirigo verso di lui gridando forte "Hut! Hut!" Questo non lo dissuade minimamente. Lui e una dozzina di suoi amici di vari colori si avvicinano annusandoci in modo aggressivo con i loro umidi nasi neri. In piedi dietro di me le bambine sono spaventate e si stringono l'una all'altra. Improvvisamente si ode un "Hey" molto acuto. Gli invasori se ne vanno all'istante, seguiti subito da una cinquantina di mucche, buoi e vitelli della mandria. Mentre sfilano scorgiamo un esile e magro ragazzino di non più di sei anni che li segue con un bastone in mano, impegnatissimo nel sorvegliare la mandria. Le mie graziose figlie ridacchiano alla vista del loro potente padre salvato da un ragazzino. Sorrido e mi ricordo di Krsna, un altro pastorello di Vrndavana che a sua volta mi ha salvato.



RadhaDamodara

L'ultima tappa di stamattina è il Tempio di RadhaDamodhara. Qui troviamo molta animazione. All'entrata principale pellegrini fanno la fila per ricevere gratis un po' di kitri (uno stufato nutriente di riso, fagioli e verdure). Altri si affollano intorno all'altare per uno speciale darsana. Si sentono operai che battono per installare un nuovo ufficio nel tempio accanto alle stanze una volta occupate da Srila Prabhupada. Nella cucina di Prabhupada troviamo un devoto che distribuisce prasadam. Nella camera di Prabhupada due devoti cantano sul japa. Poi ci uniamo ad altri devoti che circoambulano con profondo rispetto molti samadhi (piccoli templi) storici, compresi quelli di Rupa e Jiva Gosvami, due dei sei Gosvami.
Durante il ritorno al nostro ashram in risciò, spiego che gli invasori musulmani costrinsero a portare a Jaipur molte divinità originali di Vrndavana. Le Divinità che abbiamo appena visto sono pratibhu murti o copie di divinità con la stessa potenza di quelle originali. Tutto questo non desta l'interesse delle ragazzine, affascinate dalla vista di un cammello che tira un pesante carretto carico di grano. Da vicino il cammello sembra enorme.
"E' più alto di Sesa Prabhu!" afferma Laxmi, facendo il paragone con il nostro ospite alto più di un metro e ottanta.



SECONDO GIORNO

La loro madre non sta ancora bene, allora le bambine ed io ci mettiamo in viaggio con cinque amici per un'escursione di quattro ore in barca sulla Yamuna. Il nostro barcaiolo, Mohan Lal, è un residente di Vrndavana, una nascita auspiciosa. Lo dico alle bambine. Appena comincia a remare, Mohan mette in bocca un po' di pan - un misto di noci di betel e di spezie avvolto in una foglia di betel. Le bambine lo guardano scettiche mentre le sue labbra diventano rosse ed ogni tanto sputa nel fiume sacro il succo rosso leggermente intossicante.
La semplice barca di legno di Mohan è abbastanza spaziosa per noi otto ed egli tira su un telo per difenderci dal sole cocente. Partiamo da Keshi Ghat. Qui le acque della Yamuna sono profonde e il fiume curva con grazia verso la lunga scalinata di pietra arenaria dello storico luogo del fiume dove Krsna uccise il demone Kesi. Le figure dei pellegrini risaltano sui moli di arenaria rosa scuro finemente scolpiti a cupola, che dalle scale aggettano sul fiume. Lasciandoci portare dalla corrente vediamo apparire sullo sfondo la guglia del Tempio di Madhana-Mohana. Il villaggio dietro di noi è animato, ora udiamo qualcosa di più dei richiami di alcuni uccelli acquatici e del gentile tonfo dei remi di Mohan. Poiché hanno sentito parlare dei passatempi di Krsna fin da quando erano nel grembo materno, ora le bambine sembrano catturate dall'atmosfera in cui avvennero.



Lezioni importanti

Quella scena tranquilla è interrotta da un suono gradatamente crescente di gemiti che portano via il cuore. Sulla sponda opposta vediamo un cerchio formato da donne di varie età vestite con sgargianti sari multicolori. Stanno piangendo davvero. La voce di una giovane ragazza supera il frastuono generale. "Lala, Lala," grida, che significa "fratellino." Mohan conferma che un bambino di nove anni del villaggio è morto per malattia e che il suo corpo è stato da poco cremato li. Madhumati, che proviene da una famiglia indiana, spiega un po' più in dettaglio: "Quando muore una persona cara," dice, "per tradizione amici e familiari trascorrono alcuni giorni insieme semplicemente piangendo. Tutti esprimono il loro dolore e quando un altro amico o parente arriva, inizia un intero nuovo giro di pianti. Durante questo periodo nessuno si aspetta nient'altro dalla famiglia. Dopo pochi giorni, le lacrime si asciugano. La sofferenza è finita e la vita riprende."
Poco dopo aver visto questo, Laxmi è sconvolta alla vista del cadavere di un neonato che galleggia poco sotto la superficie dell'acqua del fiume. Madhumati spiega che quando un bambino molto piccolo muore, il corpo non viene cremato ma semplicemente sepolto nel fiume sacro. Vedo i visi delle bambine diventare tristi. Queste scene, inimmaginabili in un occidente sterilizzato, sembra che le aiutino a comprendere un'applicazione pratica degli insegnamenti della Bhagavad-gita: il corpo e l'anima sono differenti. L'anima eterna è la vera persona e non appena essa lascia il corpo questo è destinato alla distruzione.



Guerriero con chapati

Ora la scena sul fiume diventa idilliaca, con nient'altro da vedere se non esotici uccelli acquatici e campi di grano che cresce vicino alla sponda del fiume. Le bambine si rilassano giocando con Braja e Pranaya, mentre il mio amico Yaduvara legge una bella descrizione dei passatempi di Krsna. Un'altra compagna di viaggio, Narayani Dasi, nata in America che da quasi trenta anni viaggia in tutta l'India, intrattiene le bambine con una storia che si riferisce all'inizio della sua presenza qui.
"Ero venuta con uno dei primi gruppi di discepoli di Srila Prabhupada a visitare Vrndavana" racconta. "Abitavamo in un grande vecchio palazzo vicino a Keshi Ghat. Un giorno, uno dei giovani brahmacari (studenti di sesso maschile che praticano il celibato) del nostro gruppo vide un pastore che percuoteva una mucca col bastone. Al giovane devoto questo apparve troppo crudele per cui provò a fermare l'uomo, ma finirono per azzuffarsi. Subito la nostra abitazione fu circondata da una moltitudine di abitanti del villaggio adirati. La mia compagna di stanza Malati, aspettandosi di morire, ornò il suo corpo con grandi segni di tilaka e affrontò la folla armata solo di chapati (pane azimo). In qualche modo la folla accolse il suo gesto e si disperse."
Narayani prosegue dicendo che nella Vrndavana di quei giorni raramente si vedeva una macchina e tanto meno persone straniere. Lo sforzo di Srila Prabhupada di convincere gli abitanti locali ad accettare i suoi discepoli alla fine ebbe successo nonostante i loro errori. Oggi, i residenti di Vrndavana in generale accettano i membri internazionali dell'ISKCON come sinceri devoti di Krsna.
Il resto della giornata trascorre piacevolmente. Ci fermiamo per bagnarci nelle basse acque della Yamuna, poi a pranzo gustiamo un picnic sulla barca mentre seguiamo il fiume verso Mathura. Mohan ci sbarca a Vishram Ghat, dove Krsna si riposò dopo aver eliminato il malvagio Kamsa. Noleggiamo un taxi per ritornare a Vrndavana. Le bambine sono stanche ma raccontano eccitate alla madre le avventure della giornata.



TERZO GIORNO

Mia moglie si è ripresa ed oggi viene con noi. Decidiamo di noleggiare una comoda jeep Tata Sumo per il nostro ultimo giorno di pellegrinaggio. Il prezzo - venti dollari per quattro ore incluso l'autista - è abbastanza basso per lo standard occidentale, ma equivale all'entrata di un mese per molti abitanti del posto. Il tempo a nostra disposizione è breve, perciò viaggiando come principesse, oggi le bambine vedranno la collina Govardhana.
Per proteggere i semplici abitanti del villaggio dall'ira del re Indra, cinquemila anni fa Krsna sollevò la sacra collina di Govardhana, che si trova a circa venti chilometri da Vrndavana. Oggi questo è il posto di pellegrinaggio più importante per i devoti di Krsna. Vengono a migliaia ogni giorno di luna piena per circoambulare la collina. Molti pellegrini percorrono i venti chilometri intorno alla collina offrendo i loro omaggi completamente stesi a terra, stando in piedi nel punto dove sono arrivate le loro mani e distendendosi di nuovo completamente con devozione. Alcuni asceti a volte spostano mucchi di centootto pietre in questo modo, ponendo una pietra alla fine di ogni prostrazione completamente allungata e non procedono in avanti finché l'intero mucchio non sia stato così spostato. Con metodi come questi occorrono molte settimane o mesi per completare un intero giro della collina. Indico alcuni di questi devoti alle bambine mentre passiamo sfrecciando.



Radha Kunda e Syama Kunda

Cominciamo dal Radha Kunda e Syama Kunda, i due laghi storici estremamente sacri che formano gli occhi dell'area di Govardhana che ha la forma di un pavone. La nostra guida di sedici anni, Kesava, un brillante giovane sudafricano diplomato alla gurukula ISKCON di Vrndavana, dà le istruzioni all'autista. Mentre superiamo le strette strade in prossimità dei kunda, un uomo seduto su una motocicletta ci vede nel suo specchietto retrovisore mentre si pettina i capelli imbrillantinati. Esibisce un paio di baffi, un vestito stravagante e labbra rosse di betel. Appena fermiamo la macchina e scendiamo, quel grosso uomo si avvicina a grandi passi al piccolo Kesava.
"Radha Kunda? Syama Kunda? Samadhi dei Gosvami e bhajan kutir? Ve li mostro io. Venite."
"Non parlate con lui!" ammonisce Madhumati. "Cerca solo denaro."
Mentre esco dalla Sumo e raggiungo le bambine mi si avvicina con la stessa offerta. "No, grazie," rispondo con fermezza. Seguiamo Kesava lungo la vicina sponda del kunda e ci mettiamo tre gocce di acqua sacra sulla testa. Spiego alle bambine come questi due laghi furono scavati da Radha e Krsna l'uno per l'altra e come le loro acque contengano tutti i fiumi sacri. Racconto inoltre loro come Raghunatha Dasa Gosvami, uno dei principali seguaci del Signore Caitanya, scavò i kunda nella loro attuale dimensione e poi visse lì per circa cinquanta anni cantando Hare Krsna con un profondo amore. Le bambine sono interessate. Procediamo verso il vicino bhajan kutir, o posto per il canto dei santi nomi, di Raghunatha Dasa Gosvami. Quel tale che ci voleva fare da guida ci segue da vicino. Ashram fittamente addensati circondano entrambi i kunda, ma c'è una cosa particolarmente dolce. Qui saggi devoti dall'aspetto dolce contano continuamente melodiosi bhajan (inni). Giriamo intorno ad un piccolo tempio di Raghunatha Dasa Gosvami e vediamo le belle divinità adorate da Jahnava Devi, la divina associata del Signore Nityananda e del Signore Caitanya.
Chiedo a Kesava di condurmi insieme a Laxmi per un breve tratto fino al posto dove Krsnadasa Kaviraja Gosvami narrò la vita del Signore Caitanya nella Caitanyacaritamrta. Kesava non è sicuro di quale strada prendere. Prima che possa chiedere a qualcuno, la nostra guida mancata che è rimasto a portata di voce, lo afferra per un braccio dicendogli: "Vieni," spingendolo fuori. Laxmi ed io non abbiamo altra scelta che seguirlo. Il tempietto vicino è chiuso.
"Venite, vi mostrerò altri posti," dice la nostra volenterosa guida.
Rifiutiamo unendoci al resto del gruppo. Insieme c'incamminiamo verso quel bel luogo dove Jahnava Devi era solita sedere, una piattaforma di pietra di quasi due metri quadri posizionata sopra il kunda. E' un punto perfetto per vedere tutto il Radha Kunda, ancora libero dalla moltitudine di pellegrini che affollano la riva opposta.
Con occhi spalancati le bambine ammirano i dintorni. Madhumati e le sue due figlie mostrano loro il posto privato per il bagno di Jahnava Devi, scalini tagliati nella piattaforma dove lei poteva discendere al kunda senza essere vista da nessuno. Le bambine discendono con attenzione gli scalini per bagnarsi la testa con l'acqua sacra. Kesava descrive vari passatempi riferiti al Radha Kunda. Avverto con felicità che le bambine stanno immergendosi nell'atmosfera di Vrndavana: "Venite, venite! Vi mostrerò altri posti, posti più interessanti!" La nostra aspirante guida ci ha seguito qui e si sta dando da fare per rompere l'incanto. "Signore," gli dico, "sappiamo dove andare. Quanto vuoi per lasciarci in pace?" E' offeso. "Tornatavene a Vrndavana!" dice e se ne va impettito. Ho ricevuto maledizioni peggiori, ma vale la pena di rischiare di offendere per qualche minuto in più di tranquillità liberi da trattative commerciali.
Torniamo alla nostra macchina lungo lo Syama Kunda, ma molti altri abitanti del posto cercano di richiamare la nostra attenzione su questo e su quello. Questo infastidisce le bambine che sono desiderose di andarsene. Sospiro mentre saliamo sulla Sumo, lasciandoci dietro questi posti più santi dei più santi.



Kusum Sarovara

La prossima sosta è a Kusum Sarovara, un tempio mozzafiato dalle linee perfette posto lontano dalla strada dietro un grande kunda. Ricordo di aver nuotato qui insieme a centinaia di brahmacari ISKCON nel 1975. E' praticamente deserto. Seguite dalle loro madri le bambine corrono verso gli invitanti scalini che scendono nel kunda e cominciamo a giocare nell'acqua. Kesava ed io andiamo in un'altra parte del kunda per nuotare. Poco dopo le signore ci chiamano. Parte dell'abito Punjabi preferito di Leela è caduto nell'acqua. Kesava coraggiosamente compie ogni sforzo per ritrovarlo, ma l'abito è affondato nelle profonde acque scure. Leela è addolorata. Per distrarla saliamo verso i tempietti. Qui le pastorelle di Vrndavana una volta coglievano i fiori per Krsna, da cui il nome Kusum (fiore) Sarovara (lago). Un re Vaisnava costruì i tre maestosi edifici che stiamo vedendo come monumenti commemorativi per se stesso e le sue regine. Essi sono tuttavia dedicati a Radha e Krsna, le impronte dei cui piedi appaiono nel centro di ciascun tempio, circondate da fiori freschi, segno di un'adorazione giornaliera.
Un anziano sadhu si avvicina a noi, accompagnato da una donna più giovane indiana in sari. Essa è Palindri Devi Dasi, una devota ISKCON sudafricana residente in Scozia che ora ha un incarico qui. Si prende cura del vecchio sadhu e di sua moglie. Le bambine l'ascoltano con attenzione raccontare la loro storia.
Il sadhu, ora ottantatreenne, diventò il sacerdote residente in questo posto quando aveva tredici anni. Egli ha prestato fedelmente il suo servizio qui per tutta la sua vita; insieme a sua moglie risiede in un piccolo tempio vicino al lago. Le grandi divinità di questo tempio furono rubate dagli Inglesi come "souvenir". Oggi, con l'aiuto di Palindri, lui e sua moglie adorano nel tempio le divinità di Radha e Krsna e le sila (piccole pietre sacre) e danno il benvenuto ai visitatori di Kusum Sarovara.
Il sadhu è un meraviglioso gentiluomo e ci racconta molti passatempi di Krsna avvenuti in quel luogo. Madhumati e Palindri traducono dall'indi le sue descrizioni. Le pareti e i soffitti di ciascun tempio mostrano dipinti sbiaditi ma ancora belli dei passatempi di Krsna. Ci porta a vedere il suo dipinto preferito in cui Krsna sta intrecciando i capelli di Radha; Radha tiene uno specchio ma invece di guardare i suoi capelli, guarda Krsna. Krsna guarda l'immagine degli occhi di Radha nello specchio invece di fare attenzione all'acconciatura. Siamo felici e affascinati.



Govardhana ISKCON

Sentendoci rinvigoriti, ci avviamo alla nostra prossima sosta, il nuovo centro ISKCON a Govardhana. Ne ho sentito parlare molto, ma non so cosa aspettarmi. Siamo tutti in attesa di una piacevole sorpresa. Il centro è bello e i devoti gentili. Il presidente, Gaura Narayana Dasa, ci racconta la storia dell'edificio.
"Un re del Madhya Pradesh, India centrale, era un grande devoto di Govardhana e costruì questo palazzo per ritiri spirituali. Più tardi suo figlio, Maharaja Bhavani Singh veniva qui ogni tanto, ma non poteva mantenerlo. Decise di vendere la proprietà ad una organizzazione spirituale che avrebbe dovuto usarla per la sua finalità originale. Lo ha venduto all'ISKCON per un prezzo modesto, superando le obiezioni di molti altri possibili compratori che offrivano molto più denaro ma si proponevano scopi commerciali."
Da quando l'ISKCON acquistò la proprietà sei anni fa, molti devoti hanno dato il loro contributo in tempo e denaro per rinnovare questa storica struttura. L'intero complesso, che si stende su circa seimila metri quadrati in immediata vicinanza al punto più alto della collina Govardhana, nella costruzione e nel disegno mostra di aver seguito le indicazioni delle antiche scritture Vastu indiane.
L'edificio ha le auspiciose misure di 108 per 108 piedi (circa 33 metri per 33). La facciata centrale guarda verso est nonostante che la collina Govardhana sia orientata verso ovest. I muri sono molto spessi - da sessanta a novanta centimetri - perché, come spiega Gaura Narayana: "Govardhana è uno dei posti più caldi non abitati sul pianeta."
Sembra che le spesse mura funzionino, infatti le stanze sono sorprendentemente fresche in questo caldissimo giorno di primavera. Giriamo nell'alloggio di Maharaja aspettandoci qualcosa di veramente lussuoso, ma invece troviamo soltanto una semplice piccola suite composta da camera, salotto e bagno. I quartieri delle regine sono uguali. Sul tetto possiamo vedere stanze per le guardie, ora stanze per gli ospiti, su ciascun angolo.
Salendo un'altra rampa di scale raggiungiamo uno speciale bhajan kutir costruito per il re. Qui ci si può sedere e cantare i giri contemplando Govardhana ed il vicino tempio Harideva, dove il Signore Caitanya danzò. Ovviamente il re era molto religioso. I nuovi proprietari stanno davvero usando l'edificio per la sua originale finalità.
Le bambine rimangono impressionate da Gaura Narayana che ci mostra una collezione di sila - pietre sacre di Govardhana - nel cortile di fronte. Quando i devoti occuparono la proprietà, scelsero una tra queste molte sila per adorarla sull'altare principale del tempio e collocarono le altre su un altare esterno sotto un albero. Negli anni successivi questo particolare albero è cresciuto come un ombrello sopra le sila. Questo è del tutto insolito, perché i rami sono cresciuti verso l'esterno e in basso invece che in su come hanno fatto tutte le altre piante del cortile. Gaura Narayana ci serve un delizioso pranzo dopodiché ci congediamo. Essendo pellegrini dai piedi delicati, concludiamo la nostra circoambulazione in macchina sorpassando migliaia di semplici ed umili pellegrini che procedono a piedi offrendo prostrati preghiere a Govardhana. Tornando al tempio di KrishnaBalaram a Vrndavana cantiamo i nomi di Krsna.



Il ritorno

E' tempo di ritornare in occidente. Più tardi di nuovo a scuola, le bambine scrivono del loro viaggio.
Leela scrive: "Vrndavana è un bel villaggio, pieno di mucche, scimmie, pavoni, pappagalli, maiali, persone e cani. Ci sono bei templi e laghi come Syama Kunda e Radha Kunda e Kusum Sarovara (un tempio con un lago davanti). Era bello essere in India ma è anche bello essere a casa."
Laxmi scrive: "Vrndavana è speciale perché Krsna è cresciuto là. Mi sarebbe piaciuto poter stare là più di soli tre giorni."
E detto che chi circoambula Govardhana sfugge al ciclo di nascite e morti e torna a Dio. Ci sono analoghe benedizioni per coloro che si bagnano nella Yamuna o trascorrono una notte a Vrndavana. Chi può predire quale sarà la vite delle mie figlie o quanto profondamente siano state toccate da Vrndavana? So solo di aver fatto il mio dovere di padre facendo loro conoscere Vrndavana. In questo modo sento di aver compiuto un dovere verso il mio padre spirituale, Srila Prabhupada, che gentilmente presentò Vrndavana a me.

Kalakantha Dasa, autore del Sogno Divino (versione lirica della Bhagavad-gita), vive a Gainsville in Florida, con sua moglie e le figlie. E' il direttore per lo sviluppo risorse del progetto Mayapur.



Figure:
(foto grande) Il Kusum Sarovara, edificato da un re in onore dei divertimenti di Radha e Krsna.

(foto piccola) Da sinistra in senso orario: Kesava Dasa, un sadhu residente a Kusum Sarovara, Kalakantha Dasa, Jitamrta Devi Dasi, Braja, Madhumati Devi Dasi, Pranaya, Laxmi e Leela.

(a destra) L'ingresso del Krsna Balarama Mandir della ISKCON.

(sotto) Una delle molte scimmie che risiedono a Vrndavana.

(in alto a sinistra) Una panoramica del tempio di MadanaMohana.

(sopra) Il celebre luogo noto come Imlitala.

(sotto) In barca sul fiume Yamuna.

(a sinistra) Una veduta di Keshi Gath.

(a fianco) Una mandria di bufali.

(sotto) Un giovane pastore di Vrndavana.

(sotto a sinistra) Una veduta del Radhakunda.















Il Meraviglioso Krsna

Se Dio è inconcepibile, come affermano le scritture,
possiamo davvero conoscere qualcosa di Lui?

di Satsvarupa Dasa Goswami



La Sri Isopanisad afferma che Krsna è simultaneamente molto lontano e molto vicino. Le scritture vediche ci incoraggiano: il modo migliore per conoscere Krsna ed avvicinarsi a Lui è ascoltare di Lui.
Quando apriamo qualsiasi libro su Krsna, immediatamente sentiamo la ricchezza della chiara conoscenza scientifica che esso contiene. Arriveremo anche a capire che Krsna è per natura inconcepibile per gli esseri finiti. Sebbene alcune religioni secolari amplino questo concetto fino a dire che Krsna è per Sua essenza completamente inconcepibile (non solo molto lontano), noi non possiamo essere d'accordo. Sì, Egli è inconcepibile nella Sua totalità, ma il Suo nome, la Sua gloria e la Sua forma possono essere conosciute, come possiamo conoscere qualsiasi persona faccia a faccia. Chiunque voglia essere cosciente di Dio deve capire questo punto.
Ecco un esempio di un'affermazione che collega questi due concetti. E' tratto dallo Srimad-Bhagavatam (10.12.38), in relazione all'uccisione ed alla liberazione da parte di Krsna del demone Aghasura, che assunta la forma di un gigantesco serpente aveva ingoiato Krsna e i Suoi amici.
Krsna è la causa di tutte le cause. Le cause e gli effetti del mondo materiale, sia quelli più alti che quelli più bassi, sono creati dal Signore Supremo, il controllore originale. Quando Krsna apparve come il figlio di Nanda Maharaja e Yasoda, lo fece per la Sua misericordia senza causa. Di conseguenza, per Lui non fu assolutamente prodigioso mostrare le Sue illimitate opulenze.
In effetti, mostrò una misericordia talmente grande che perfino Aghasura, il miscredente più peccaminoso, fu elevato al livello di uno dei Suoi associati ed acquisì la sarupyamukti (avere la stessa forma del Signore), forma veramente impossibile da ottenere per persone contaminate dalla materia. Srila Prabhupada commenta: "Krsna è la causa di tutte le cause. Egli è il creatore della causa e dell'effetto ed il supremo controllore. Niente è impossibile per Lui. Perciò che Egli possa far sì che anche un essere vivente come Aghasura ottenga la salvezza della sarupyamukti non è affatto prodigioso per Krsna. Krsna si divertì ad entrare nella bocca di Aghasura con un atteggiamento sportivo insieme ai Suoi associati. Perciò, quando Aghasura per mezzo di questa associazione, propria del mondo spirituale, fu purificato da ogni contaminazione, ottenne la sarupyamukti e la vimukti per grazia di Krsna. Per Krsna non fu affatto prodigioso."
"Non affatto prodigioso" è il modo in cui Srila Prabhupada ci dice che non dovremmo essere sorpresi o dubbiosi quando ascoltiamo della potenza e della opulenza di Krsna. Krsna uccise i demoni. Krsna sollevò la collina Govardhana. Krsna ebbe 16.108 mogli. Nessuna di queste imprese è di per sé prodigiosa, perché Krsna le compie senza alcun sforzo. Krsna è l'origine della causa e dell'effetto, eppure Egli appare come un bambino. Questo non è incredibile, impensabile? Sì, Krsna è infinitamente grande. Niente è impossibile per Lui.
Noi invece siamo stupefatti. Srila Prabhupada intitolò un capitolo del suo libro Krsna "Il meraviglioso Krsna." Meraviglioso è una parola significativa quando non è usata con superficialità; si riferisce a qualcosa piena di gioia, un'esperienza superlativa.
Nelle scritture i devoti esprimono il loro apprezzamento per "il meraviglioso Krsna" in base alla relazione che hanno con Lui. La regina Kunti prega che sebbene Krsna sia la Suprema Verità, nella Sua forma infantile Egli sia subordinato a madre Yasoda. Sebbene la paura personificata tema Krsna, Egli fugge spaventato da Sua madre, che lo minaccia con un bastone. Kunti dice che quando pensa a Krsna che fugge spaventato col mascara nero sciolto dalle lacrime, ne rimane stupefatta. Che fortuna ha Yasoda di essere la madre di Krsna e di controllare il controllore Supremo!
Gli acarya, i grandi maestri spirituali del passato, hanno sottolineato un altro aspetto della inconcepibile potenza di Krsna, che supera perfino quella delle Sue espansioni e degli avatara: Egli ha compiuto imprese sbalorditive sotto forma di un piccolo bambino. Quando Krsna uccise Putana, aveva solo pochi mesi. Aveva sette anni quando sollevò la collina Govardhana con il mignolo della mano sinistra. In altre incarnazioni assunse altre forme enormi per compiere grandiose imprese. Per uccidere Hiranyakasipu Egli si manifestò in una forma enorme mezzo uomo e mezzo leone. Sebbene sotto la forma di un brahmana nano avesse chiesto in carità tre passi di terra a Bali Maharaja, Egli assunse una forma gigantesca per riprendersi l'universo con questi passi. Krsna compì imprese altrettanto difficili, eppure le compì nella Sua bella forma di pastorello di Vrndavana. Questo è di per sé meraviglioso.
Quando pensiamo all'opulenza di Krsna, vediamo dei paradossi. Egli è il padrone, eppure è subordinato ai Suoi devoti. Egli è inconcepibile, eppure ci permette di conoscerLo. Nel terzo canto dello SrimadBhagavatam, il grande devoto Uddhava esprime sbalordimento per il fatto che Krsna sia non nato eppure nello stesso tempo apparentemente nato, per il fatto che Krsna sia senza paura e nello stesso tempo lasci Vrndavana per paura di Kamsa. Le contraddizioni sono sconcertanti e la separazione di Uddhava da un Krsna così meraviglioso concorre anch'essa a sconvolgerlo. E naturalmente, i non devoti sono sconcertati perché non possono accettare Krsna con i Suoi apparenti paradossi. Il loro modo di vedere materiale non potrà mai accettare la inconcepibile opulenza di Krsna.



LA PIU' ATTRAENTE CARATTERISTICA DI KRSNA

Krsna è meraviglioso, stupefacente - inconcepibilmente così - ma non abbiamo ancora parlato della più misteriosa ed inconcepibile fra tutte le Sue qualità: la Sua capacità di esprimere amore. Egli è potente. Egli è saggio. Egli è forte e famoso, ma la Sua inclinazione ad amare tutti gli esseri viventi e a manifestare questo amore in molti modi, costituisce la Sua caratteristica più attraente. Ed ancora più attraente di questa è lo speciale amore che nutre per i Suoi devoti. Perciò, un devoto o una devota, che accettano il dominio di Krsna sulla loro vita, non dimenticano mai la grandiosità e la magnificenza dell'amore di Krsna.
Recentemente ho ascoltato su nastro Srila Prabhupada parlare della sofferenza. Un devoto chiedeva a Prabhupada come comprendere che anche se siamo devoti dobbiamo lo stesso soffrire. Prabhupada prese una posizione decisa. Disse che non era nostro diritto porre domande sulle nostre sofferenze e che non dovremmo mai pensare che ameremmo di più Krsna se non soffrissimo; né Krsna deve spiegarci perché stiamo soffrendo. Un devoto vede Krsna indiscutibilmente come padrone. Nel sentimento di un devoto il Signore Caitanya prega: "Sia che Tu mi spezzi il cuore o che Tu mi stringa forte fra le Tue braccia, Tu sei sempre il mio adorabile Signore nascita dopo nascita." Un devoto non dubita mai dell'amorosa disposizione di Krsna verso di lui.
Sono cresciuto in una famiglia formalmente cattolica. Non abbiamo mai discusso di fede o dell'esistenza di Dio, mai espresso dubbi. Non appena entrai in contatto con il più ampio mondo del college e fui esposto ai dubbi, mi trovai senza risposte. Ricordo un insegnante che diceva: "Come può esserci Dio se c'è tanta sofferenza nel mondo?"
Questo è un classico quesito teologico: se Dio è infinitamente buono e onnipotente, perché soffriamo? Come è possibile che Egli ami tutti, se le Sue creature devono soffrire?
Un devoto non è sconcertato da queste apparenti contraddizioni. Possiamo non comprendere i Suoi scopi, ma non siamo mai disorientati. Un devoto ha una fiducia incrollabile nelle meravigliose qualità di Krsna.
Perciò, non ti rivolgere a Krsna per la gratificazione dei sensi e non cercare di contrattare niente con Krsna che non sia amore per Dio. Mentre ci rendiamo conto che Krsna è molto lontano da noi, sentiamo però la Sua vicinanza e la nostra capacità di rivolgerci a Lui, proprio come un bambino si rivolge al padre perché i suoi desideri vengano soddisfatti. Ai livelli più alti della coscienza di Krsna, i devoti possono esprimere liberamente i propri desideri, ma questi desideri sono sempre per il piacere di Krsna. I devoti inoltre esprimono vari tipi di sentimenti, alcuni di sottomissione ed altri contrari, ma Krsna li gradisce tutti.
Noi non possiamo imitare questi stati d'animo e se ci proviamo, possiamo finire col chiedere qualcosa che non è nel nostro vero interesse. Krsna, come un padre gentile, fornirà il _giocattolo". Alla fine potremmo trovarci a dire a Krsna che non volevamo quello che abbiamo ricevuto e Krsna potrebbe rispondere: _Bene, lo hai chiesto. Ora giocaci fino a che si rompe." Com'è triste quando ci rivolgiamo a Krsna per cose di questo tipo e com'è triste che possano occorrere migliaia di anni di azioni e reazioni per esaurire il dono che Egli ci ha dato.



L'ESEMPIO DELLE GOPI

Come deve essere soddisfatto Krsna quando vede un puro devoto che si occupa solo di Lui. Srila Prabhupada andava in estasi sentendo che le gopi, le pastorelle amiche di Krsna non chiedevano mai niente a Krsna. Prabhupada indicava il loro comportamento come un esempio di vera bhakti. Di solito, in una relazione coniugale uomini e donne vogliono qualcosa l'uno dall'altro. In genere le donne cercano la sicurezza e anche le regine di Krsna a Dvaraka l'avevano. Invece le gopi non avevano nulla, non chiesero mai niente. Andarono nella foresta nel mezzo della notte, col rischio di perdere la loro famiglia e la loro reputazione, e Krsna non offrì loro nessuna garanzia o indennità. Perciò, esse sono considerate le devote più elevate; esse volevano solo dare felicità a Krsna, rendere felice il meraviglioso Krsna.
Dopo che Krsna ebbe sollevato la collina Govardhana, i pastori rimasero sconcertati. Chi è questo meraviglioso ragazzo? Nanda Maharaja era solito ripetere quello che il sacerdote Gargamuni gli aveva detto alla cerimonia in cui fu dato il nome a Krsna. Gargamuni aveva detto: "Krsna è narayanasama, uguale a Narayana o Dio." Sebbene i pastori avessero capito, non abbandonarono il loro affetto parentale per Krsna. Anzi, dissero: "Ci basta di vivere sempre sotto la protezione del meraviglioso Krsna."

Satsavarupa dasa Goswami, uno dei primi discepoli di Prabhupada, è stato uno dei primi redattori di Ritorno a Krsna ed è l'autore di molti libri sulla coscienza di Krsna, compresa una biografia in sei volumi sulla vita di Prabhupada.















Calendario Vaisnava

Festività, Ricorrenze, Celebrazioni

Anno 2000 - Gaurabda 514


Mese di Padmanabha
dal 14 settembre al 13 ottobre

7 Ottobre. Sabato: Ramacandra Vijayotsava. Apparizione di Sri Madhvacarya.
9 Ottobre. Lunedì: Ekadasi, digiuno di legumi e cereali.
10 Ottobre. Martedì: Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 05:59 alle 09:41.*
Scomparsa di Srila Raghunatha Dasa Gosvami. Scomparsa di Srila Raghunatha Bhatta Gosvami. Scomparsa di Srila Krsnadasa Kaviraja Gosvami.
13 Ottobre. Venerdì: Sri Krsna Saradiya Rasayatra. Scomparsa di Sri Murari Gupta.
Inizia il quarto mese di Caturmasya: digiuno di urad dahl per un mese.



Mese di Damodara
dal 14 ottobre all'11 novembre

17 Ottobre. Martedì: Scomparsa di Srila Narottama Dasa Thakura.
20 Ottobre. Venerdì: Apparizione di Radha Kunda.
23 Ottobre. Lunedì: Ekadasi, digiuno di legumi e cereali.
24 Ottobre. Martedì: Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 05:56 alle 09:58.*
28 Ottobre. Sabato: Govardhana Puja, Go Puja, Go Krda. Adorazione della collina Govardhana.
Apparizione di Sri Rasikananda.
31 Ottobre. Martedì: Scomparsa di Srila Prabhupada, digiuno fino a mezzogiorno.
4 Novembre. Sabato: Scomparsa di Sri Gadadhara Dasa Gosvami. Scomparsa di Sri Dhananjaya Pandita. Scomparsa di Sri Srinivasa Acarya.
7 Novembre. Martedì: Ekadasi, digiuno di legumi e cereali. Scomparsa di Srila Gaura Kisora Dasa Babaji, digiuno fino a mezzogiorno.
8 Novembre. Giovedì: Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 08:20 alle 09:58.*
10 Novembre: Venerdì: Scomparsa di Sri Bhugarbha Gosvami. Scomparsa di Sri Kasisvara Pandita.
11 Novembre. Sabato: Sri Krsna Rasayatra. Matrimonio tra Tulasi e Saligrama. Apparizione di Sri Nimbarkacarya. Fine di Caturmasya.



Mese di Kesava
dal 12 novembre all'11 dicembre

21 Novembre. Martedì: Ekadasi, digiuno di legumi e cereali. Scomparsa di Sri Narahari Sarakara Thakura.
22 Novembre. Giovedì: Dvadasi, si interrompe il digiuno dalle 05:58 alle 10:00.* Scomparsa di Sri Kaliya Krsnadasa.
23 Novembre. Mercoledì: Scomparsa di Sri Saranga Thakura.

* L'ora legale non è stata considerata.















Festa della Domenica

Tutte le domeniche dell'anno, dalle prime ore del pomeriggio, siete invitati ad una splendida festa!

La festa sarà animata da conferenze, danze e canti trascendentali.

Sarà l'occasione per conoscere l'antica saggezza dell'India.

Inoltre potrete gradire le succulente specialità vegetariane che vi saranno offerte durante il banchetto della serata.



Tempi principali:

Bergamo - Villaggio Hare Krishna,
(da Medolago strada per Terno d'Isola)
24040  Chignolo d'Isola (BG)
Tel. 035/4940706

Firenze - Villa Vrndavana,
via Scopeti, 108  50026  San Casciano in Val di Pesa (FI)
Tel. 055/820054

Vicenza - Prabhupada Desh,
via Roma, 9 - 36020 Albettone (VI)  Tel. 0444/790573



Centri Culturali:

Asti - Frazione Valle Reale, 20
14018  Roatto, (AT)  Tel. 0141/938406

Milano - Centro Culturale Govinda,
via Valpetrosa, 5  20123 Milano  Tel. 02/862417

Padova - Centro Culturale Hare Krishna,
Corso del Popolo, 1  35131 Padova  Tel. 049/8751219

Roma - Centro Culturale Govinda, via S. Maria del Pianto, 15/17  00186 Roma  Tel. 06/68891540Radio Krsna Centrale
Via Scopeti, 106 - 50026 - San Casciano in Val di Pesa (FI) - Tel. 055/820054
e-mail: rkcfi@radiokrishna.com
http://www.radiokrishna.com



Sito ISKCON Italia
http://www.hkitaly.it/harekrsna/


Fine del numero di settembre-ottobre 2000.